Legge Omnibus europea, 90 organizzazioni dicono “no”

15 Gen 2025
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Un recente comunicato firmato da oltre 90 organizzazioni, tra cui investitori e Ong, mette in discussione la proposta Omnibus della presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen. Coordinato dal Wwf, il comunicato critica l’idea che la rendicontazione di sostenibilità rappresenti una minaccia alla competitività. Al contrario, invita i leader dell’Ue a concentrarsi su un’implementazione più smart e semplice degli standard di rendicontazione di sostenibilità, sottolineando che «la proposta attuale rischia di perseguire una deregulation completa invece di un reale snellimento normativo».

L’Omnibus propone modifiche al regolamento Eu Taxonomy, alla Csrd (Corporate Sustainability Reporting Directive) e alla direttiva sulla Due Diligence aziendale (Csddd). Tuttavia, le organizzazioni firmatarie avvertono che cambiamenti arbitrari potrebbero generare incertezze legali, mettendo a rischio gli investimenti già avviati per conformarsi alla Csrd, in vigore dall’ 1 gennaio 2025.

Secondo il comunicato, il quadro normativo della Csrd è cruciale per garantire trasparenza e comparabilità nei dati Esg, elementi fondamentali per la transizione sostenibile delle aziende e per un’economia europea resiliente. «L’Ue dovrebbe quindi concentrarsi su un’implementazione pragmatica, evitando di confondere il mercato con interventi politici a breve termine» si legge nel documento.

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