Intervista a Biff Ourso e Jay Rosenberg, Nuveen
Infrastrutture energetiche, un ricco set di opportunità
Le interruzioni dell’approvvigionamento energetico influenzeranno in modo determinante le strategie di investimento nei prossimi cinque anni. Lo conferma la nostra indagine EQuilibrium, secondo cui il 75% degli intervistati le considera il megatrend principale. L’attenzione alla sicurezza energetica è solo uno degli elementi della transizione energetica, che comprende anche la decarbonizzazione delle fonti attuali e il passaggio alla generazione, allo stoccaggio e alla distribuzione di energia pulita. Questo crea un ricco set di opportunità per gli investitori, che possono creare portafogli diversificati a livello globale o concentrarsi su temi d’investimento specifici:
- Generazione, distribuzione e stoccaggio di energia rinnovabile;
- Stoccaggio e distribuzione di gas naturale;
- Decarbonizzazione del consumo energetico;
- Fornitura di materie prime infrastrutturali per la decarbonizzazione;
- Soluzioni di riciclaggio;
- Digitalizzazione del settore energetico;
- Cattura della CO2.
In questa intervista, Biff Ourso, Senior Managing Director di Nuveen, e Jay Rosenberg, Head of Real Assets di Nuveen, spiegano le opportunità e i rischi nelle infrastrutture pubbliche e private.
Come spiega la popolarità delle infrastrutture tra gli investitori?
Biff: Sempre più persone riconoscono il loro potenziale di crescita. Alcuni operatori del settore parlano delle tre D che guidano la crescita delle infrastrutture. La prima è la Digitalizzazione. La tecnologia ha trasformato molti aspetti della vita moderna e gli asset digitali sono ora una componente vitale dell’infrastruttura di un’economia moderna. Può trattarsi di beni fisici come data center, torri di comunicazione e reti in fibra. Ma anche la digitalizzazione delle reti attuali per migliorare l’efficienza. Il Disaccoppiamento è la seconda D. Le aziende cercano di ridurre la concentrazione, i costi o altri rischi nelle loro catene di fornitura. Questo probabilmente includerà lo spostamento delle capacità produttive che attualmente sono all’estero in zone più vicine ai mercati finali. Le recenti politiche per l’energia pulita negli Stati Uniti e in Europa hanno creato incentivi per la produzione nazionale. Tutte queste azioni modificheranno il flusso di merci, con un impatto sulle infrastrutture di supporto necessarie. La Decarbonizzazione è il terzo aspetto. Poiché le aziende, i governi e persino i consumatori cercano di ridurre le emissioni di carbonio e di passare a un mondo a zero emissioni, le implicazioni e le opportunità di investimento nell’energia pulita e nelle relative infrastrutture sono enormi. La politica governativa a livello globale sta facendo una grande differenza. Negli Stati Uniti, abbiamo l’Inflation Reduction Act con crediti d’imposta per incentivare gli investimenti nella generazione di energia pulita, nell’idrogeno e nello stoccaggio dell’energia, tra le altre cose. Sono previste anche agevolazioni per i fattori produttivi di origine statunitense in modo da stimolare la crescita dell’industria manifatturiera americana e gli investimenti lungo tutta la catena del valore. Inizialmente si prevedeva che la spesa per l’energia pulita legata alla legge si aggirasse intorno ai 400 miliardi di dollari, ma ora alcuni stimano che potrebbe raggiungere oltre mille miliardi di nuovi investimenti. Misure politiche simili sono in corso di attuazione in Europa con Repower EU e il piano industriale Green Deal per sostenere la transizione dalla CO2 e ridurre la dipendenza dal petrolio e dal gas russo. Anche i Paesi asiatici (Australia, Corea del Sud e Giappone) hanno adottato politiche di sostegno allo sviluppo delle industrie dell’energia pulita.
Jay: A queste tendenze strutturali che stanno ridisegnando l’economia globale si aggiungono le interessanti proprietà di investimento delle infrastrutture. Gli asset infrastrutturali sono spesso monopolistici o quasi monopolistici, a causa dei servizi essenziali che forniscono, delle loro dimensioni e della loro natura ad alta intensità di capitale. Data la necessità delle infrastrutture per il nostro modo di vivere, la domanda di servizi o di prodotti è relativamente stabile. Le minacce competitive limitate e le caratteristiche anelastiche della domanda la rendono meno sensibile ai cicli economici e ai cambiamenti delle condizioni di mercato. Sono anche una fonte di reddito stabile, poiché il flusso di cassa è generato da contratti a lungo termine, concessioni o flussi di entrate stabili basati su tariffe. Per molti asset infrastrutturali sono previsti meccanismi di adeguamento dei rendimenti all’inflazione e al costo del capitale. Le caratteristiche di reddito e di conservazione del capitale rendono la correlazione e il beta relativamente bassi e i rendimenti interessanti.
Dove vedete attualmente le opportunità nel settore delle infrastrutture?
Biff: Le tre D, digitalizzazione, decarbonizzazione e disaccoppiamento, sono tutte supportate da diversi fattori. Con la rapida crescita dei dati, la definizione di infrastruttura essenziale si sta evolvendo rapidamente nel settore digitale. Questo porterà a un aumento degli investimenti in aree come i data center, le piccole celle, la fibra ottica e le aziende che abilitano le comunicazioni moderne, supportano il cloud e forniscono funzioni e servizi aziendali IT fondamentali. Il settore delle telecomunicazioni è anche maturo per una continua innovazione tecnologica. Ciò creerà nuovi rischi e nuove opportunità. L’infrastruttura legacy ha visto un sottoinvestimento nella tecnologia, quindi è ragionevole aspettarsi un’evoluzione verso una maggiore integrazione tecnologica degli asset e delle aziende. Anche le opportunità del mid-market privato nelle imprese di servizi infrastrutturali sono un’area che dovrebbe trarre vantaggio dall’impulso dato alle infrastrutture dalle politiche governative. Queste aziende forniscono servizi essenziali, spesso imposti dalla legge, a sostegno del più ampio sistema infrastrutturale e sono spesso supportate da contratti pluriennali. Un esempio recente del nostro portafoglio è rappresentato dalle aziende che si occupano di riparazione e manutenzione di vagoni ferroviari.
Jay: Rispetto agli anni scorsi, ci sono opportunità più diffuse, in quanto vediamo condizioni più favorevoli nella maggior parte dei settori e delle aree geografiche. Un’area dei nostri portafogli su cui abbiamo continuato a focalizzarci negli ultimi anni è stata quella delle infrastrutture energetiche nordamericane, come i gasdotti. Queste società hanno flussi di cassa contrattualizzati, in genere con meccanismi automatici di adeguamento delle tariffe che consentono ai ricavi di superare gli aumenti dei costi. I gasdotti tendono ad avere spese di capitale limitate per la manutenzione, bassi requisiti di manodopera e una lunga durata. Inoltre, vendono la capacità in eccesso in mercati forti. Il profilo di crescita è rafforzato anche dalla crescente domanda di energia nordamericana, in particolare di gas naturale liquefatto (Gnl), verso mercati al di fuori del Nord America. Il settore dei rifiuti presenta dinamiche simili, con solidi meccanismi per trasferire l’impatto dell’inflazione ai clienti in tempi relativamente brevi. Le aziende di rifiuti sono ben posizionate in caso di rallentamento dell’economia, in quanto una domanda relativamente stabile per le loro operazioni si trasforma in un potere di determinazione dei prezzi sostenuto per le aziende. L’aumento dei tassi d’interesse e la forza dell’economia hanno rappresentato dei relativi venti contrari per le aziende di servizi pubblici regolamentati, ma la nostra visione è sempre più costruttiva grazie al ritardo con cui il costo del capitale aumenta rispetto ai ricavi, ai modelli di business difensivi con un buon flusso di cassa e alla visibilità degli utili in un contesto di potenziale rallentamento della crescita economica. Inoltre, un contesto politico favorevole negli Stati Uniti, come quello dato dall’Inflation Reduction Act, favorisce le opportunità di crescita del capex. Al di fuori del Nord America, le opportunità di investimento sono diventate più interessanti anche perché gli impatti della guerra e dei rischi geopolitici sono stati meglio compresi e molte restrizioni di viaggio legate alla pandemia di Covid sono state abolite.
Quali sono le opportunità nella transizione energetica e nella sicurezza? In che modo gli investitori utilizzano le infrastrutture come parte dei loro obiettivi di riduzione delle emissioni di CO2?
Biff: Quando si parla di decarbonizzazione, il mercato di riferimento copre l’intero ecosistema delle infrastrutture energetiche. Questo comprende la generazione di energia pulita, ma anche le infrastrutture come lo stoccaggio dell’energia, la termovalorizzazione, la distribuzione e la trasmissione dell’energia. Negli Stati Uniti è una sfida trasportare l’energia dalle aree remote in cui viene prodotta ai centri industriali e urbani in cui viene consumata. Inoltre, vediamo un ruolo per la generazione di energia pulita sia a livello di utility che di generazione più locale e distribuita, dove la produzione è più vicina al consumatore finale. Entrambe le strategie saranno importanti. Tutti questi sottosettori sono fondamentali per raggiungere gli obiettivi di zero emissioni di CO2 entro il 2050.
Jay: Tra i settori del mercato pubblico che trarranno i maggiori benefici dalla transizione energetica vi sono le utility elettriche, che hanno elevate opportunità per effettuare investimenti in quanto devono ridurre l’intensità delle emissioni di CO2, le energie rinnovabili pure play, come l’eolico, il solare e l’idroelettrico, e la trasmissione elettrica, che Biff sottolinea essere fondamentale per la crescita delle energie rinnovabili. Molte aziende energetiche affermate sono in prima linea nella transizione energetica, mentre altre sono parte integrante della catena di approvvigionamento. Anche alcuni trasporti potrebbero trarre vantaggio dal cambiamento dei comportamenti a favore di opzioni a più basse emissioni di CO2. Ecco quindi le opportunità offerte dal trasporto di massa, dal passaggio dai voli a corto raggio in Europa e Giappone al trasporto ferroviario di passeggeri a minore intensità di emissioni di CO2 e dal trasporto ferroviario di merci al posto del trasporto su gomma. Gli investitori stanno cercando attivamente di ridurre l’esposizione alle emissioni di CO2. Lo constatiamo grazie al crescente interesse per la nostra strategia globale per le infrastrutture pulite (che si concentra sulle società che contribuiscono in modo significativo alla transizione energetica, alla gestione dei rifiuti e alla fornitura di acqua) e per la nostra strategia globale di riduzione delle emissioni di CO2 nel settore immobiliare.
ET.partner_Nuveen