Le grandi navi pagheranno una tassa sulle emissioni

18 Apr 2025
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L’Organizzazione Marittima Internazionale (Imo) ha approvato l’11 aprile un accordo che impone una tassa per ogni tonnellata di Co₂ emessa dalle navi sopra una determinata soglia.

Secondo quanto riportato dalla Rassegna stampa aumentata ESG/ 409, il piano dell’agenzia dell’Onu che regola la navigazione marittima internazionale è stato approvato con 63 voti favorevoli (16 contro e 24 astenuti), a seguito di quasi due anni di negoziazioni tra le nazioni più vulnerabili, come quelle insulari del Pacifico particolarmente esposte all’innalzamento del livello del mare, e quelle che più esportano energia, come gli Stati Uniti, che temono ripercussioni sui costi finali dei beni.

Il piano, che entrerà in vigore entro il 2028, e verrà revisionato ogni tre anni, introduce due livelli di target per navi superiori a 5.000 tonnellate lorde. Il target più ambizioso impone una riduzione del 17% dell’intensità dei gas serra entro il 2028, salendo al 21% entro il 2030, mentre quello meno stringente prevede obiettivi del 4% e dell’8% negli stessi termini. Le imbarcazioni che non raggiungono il target più impegnativo dovranno versare 100 dollari per tonnellata di emissioni in eccesso, mentre quelle che non soddisfano nemmeno il target meno esigente dovranno pagare fino a 380 dollari per tonnellata, o acquistare crediti da navi conformi.

I proventi saranno destinati a sostenere il passaggio a carburanti a basso impatto ambientale, la decarbonizzazione del settore marittimo e interventi per attenuare effetti negativi sulla sicurezza alimentare, con particolare attenzione alle esigenze dei paesi in via di sviluppo. Tuttavia, alcuni analisti avvertono che il piano potrebbe non essere sufficiente a ridurre rapidamente le emissioni e a garantire il Net Zero entro il 2050.

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