Le Big Oil si fanno strada “a spallate” nel settore delle rinnovabili. Come riportato nella Rassegna stampa aumentata Esg/247, la scorsa settimana Bp e Total si sono aggiudicate la maggior parte delle opzioni per la costruzione di nuovi parchi eolici offshore assegnate dalla Gran Bretagna. Si stima che gli investimenti possano ammontare a decine di miliardi di dollari. L’incetta di option è stata una mossa astuta da parte dei grandi produttori per prendere posto in un settore dominato per anni da aziende più piccole e specializzate. Bp e Total hanno accettato di pagare inizialmente un totale di 879 milioni di sterline (circa 1 miliardo di euro) in acconto per sviluppare parchi eolici offshore che forniranno energia sufficiente per illuminare sette milioni di case. L’annuncio è stato fatto dal Crown Estate, l’organizzazione che gestisce le proprietà per conto della regina e del governo britannico. Le compagnie petrolifere stanno investendo nell’eolico offshore perché ritengono che investire in impianti massicci in grado di fornire energia pulita a milioni di case possa far avanzare rapidamente i loro obiettivi di riduzione delle emissioni complessive di carbonio. Bp prevede di pagare circa 1,8 miliardi di sterline in quattro anni per i diritti di due tratti nel Mare d’Irlanda, aggiudicati in tandem con l’utility tedesca Energie Baden-Württemberg. Total si è classificata invece come miglior offerente per un grande tratto nel sud del Mare del Nord in partnership con un braccio della finanziaria australiana Macquarie.
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