LAB governance Selection è lo spazio dedicato ad analisi, statistiche, contributi e commenti che fanno il punto su temi specifici del mondo della governance integrata. Una sorta di rassegna di aggiornamento sul fronte degli ESG, i modelli di business aziendali e le richieste degli investitori. È accessibile attraverso la newsletter dedicata al LAB.
Il servizio è riservato ai partner dell’ESG governance LAB.
IR magazine
How investor relations is affected by the Covid-19 pandemic and the social measures to combat it
«Siamo rimasti colpiti da come le società con più alti rating Esg siano state resilienti durante la crisi». Lo ha affermato un analista americano buy-side nella ricerca pubblicata da IR magazine che ha interpellato 187 figure tra investor relator, gestori di fondi e analisti nel periodo tra il 12 maggio e il 21 maggio. Nel report, una sezione specifica è dedicata agli Esg. Globalmente, il 46% si è detto concorde nel ritenere che Covid19 ha aumentato l’importanza dei temi Esg. Tuttavia, ci sono forti differenze regionali: in Asia c’è un sentiment maggiormente convinto, mentre negli Stati Uniti la maggior parte dei membri del panel non rileva un aumento dell’importanza degli Esg. Inoltre, differenze di percezione ci sono tra investitori e investor relation e tra aziende di differenti dimensioni.
mit sloan management review
Is it time to rethink globalized supply chains?
In questo articolo su Mit Sloan management review Willy Shih, professore di Management practice in Business Administration ad Harvard Business School, rileva come la pandemia Covid dovrebbe essere una sveglia per i manager per far loro considerare interventi di miglioramenti sulla supply chain per migliorarne la loro resilienza a futuri shock. La disruption in corso è particolarmente sentita nelle industrie dell’elettronica e delle auto, ma sta anche impattanto il farmaceutico, l’industria dei metalli e i prodotti industriali e di consumo. «Ciò a cui ci ha esposto la situazione corrente – afferma Shih – è che il rischio associato a supply chian frammentate e globalizzate non è stato prezzato ed invece stato largamente ignorato».
Oxford Business Law Blog
Nello studio Georgina Tsagas (Brunel University Law School) e Charlotte Villiers (Bristol University School of Law) riflettono sulla migliore modalità di redigere il reporting sulle informazioni non finanziarie argomentando come in questo campo “meno sia di più” e chiedendo una revisione di aspettichiave della direttiva non financial. «La varietà di reporting presenti – spiegano le accademiche – costituisce un ostacolo chiave alla spinta di comportamenti aziendali sostenibili, perché l’approccio flessibile e per piacere a tutti offre poco o nessun incentivo alle società per comportarsi in maniera sostenibile». In particolare, sebbene i differenti requisiti di disclosure offrano il beneficio di focalizzarsi su differenti obiettivi e attività aziendali, parlando a differenti pubblici e permettendo una flessibilità specifica per i rischi individuali e associati al settore, il risultato finale è un panorama che manca di coerenza e confrontabilità, rendendo l’accountability più difficile da ottenere. Si assiste così a un panorama caotico che per le autrici richiede un riordino.
