secondo appuntamento della settimana SRI
La Tassonomia in un bond. E oltre
Un green bond può diventare uno strumento per il mondo della finanza interessato ad allinearsi alla tassonomia. È la strada esplorata nel secondo appuntamento della Settimana SRI, “The EU taxonomy as a transition tool: implications and opportunities for companies and investors”, webinar che ha visto, venerdì 12 novembre, il Forum per la Finanza Sostenibile incontrare diversi professionisti della sostenibilità e della finanza per un confronto sulle implicazioni future del regolamento sulla tassonomia. Tra questi, in particolare, Luca Attardi, Corporate Social Responsibility & Reporting di A2a, ha portato il caso del Taxonomy Bond emesso in ottobre dall’utility milanese. Un progetto da interpretare come “facilitatore” per quegli investitori alla ricerca di obbligazioni alineabili alla tassonomia, a prescindere dal green bond standard europeo, arrivato a inizio luglio.
Il green bond allineato alla tassonomia da 500 milioni di euro, ha spiegato Attardi, andrà a finanziare Eligible Green Projects, ovvero attività che andranno a promuovere una transizione sostenibile del business aziendale e riscontrabili tra gli obiettivi ambientali all’art. 9 della Tassonomia. Nella descrizione del nuovo strumento utilizzato, Attardi ha descritto la metodologia utilizzata per riuscire a allinearsi alla tassonomia e garantire agli investitori tutte le informazioni utili alla valutazione del prodotto. Un prospetto contenente analisi, dati, informazioni dettagliate dei criteri tecnici di valutazione, una certificazione del “Do No Significant Harm” per ogni singola attività inclusa nei progetti, policy finanziaria del gruppo e una presentazione del business plan dettagliata con la quota dei capex provenienti dalle attività associate. Tutti i documenti sono inseriti all’interno del Sustainable Finance Framework presentato agli investitori per risultare il più trasparenti possibili riguardo alla metodologia e i criteri utilizzati. Nel raccontare come la tassonomia stia aiutando le aziende a fornire le informazioni più dettagliate possibile, il rappresentante di A2a, ha specificato che il tool utilizzato è stato costruito utilizzando il documento tecnico del Delegated Act, seguendo le linee guida interne al documento e andando a sottolineare come i nuovi progetti andranno a migliorare in termini sociali, ambientali e economici le attività del business.
Il webinar è stato aperto dall’intervento di Fabrizio Spada, Head of Institutional Relations del Parlamento europeo per l’Italia che ha raccontato come è nato il regolamento sulla Tassonomia e quali sono stati gli accordi che ne hanno preceduto la stesura. Successivamente hanno preso parte alla tavola rotonda Elisabetta Siracusa, Senior Advisor, Directorate-General del Fisma (Financial Stability, Financial Services and Capital Markets Union), Pietro Negri, Senior Policy Advisor dell’Italian Sustainable Investment Forum, Sara Lovisolo, Head of Group ESG di Euronext, e Victor van Hoorn, Executive Director di Eurosif. Oltre ad Attardi di A2A.
OLTRE LA TASSONOMIA
Transizione, inclusività, resilienza e global ambition, sono i quattro principi cardine che l’Unione europea ha identificato su cui costruire la propria strategia per una trasformazione sostenibile delle attività economiche. Per raggiungere questi obiettivi gli addetti ai lavori stanno lavorando per trovare una “lingua comune”, ovvero uno strumento che permetta di trovare un equilibrio tra i tre principali pillar sviluppati in questi anni: la Tassonomia, la Csrd e la Sfdr. Secondo i partecipanti alla tavola rotonda, questi sono i passaggi che dovranno essere necessariamente sviluppati in futuro per velocizzare la transizione verso un sistema economico più sostenibile. Secondo i protagonisti della tavola rotonda, la Tassonomia sta già guidando i vari attori a un cambiamento nel loro comportamento che porterà nel breve periodo dei riflessi anche sull’economia reale. Il messaggio evidenziato durante il webinar è che la tassonomia unirà e renderà ancora più collaborativi aziende e investitori, attraverso una più capillare rete di relazioni volte a migliorare l’engagement tra i diversi attori del sistema e riuscire, da un lato, a rintracciare nuovi fondi e, dall’altro, ottenere più informazioni.
Pietro Menziani
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