Le nuove regole proposte dalla Consob Usa

La Sec spinge la disclosure climatica

24 Mar 2022
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Securities and Exchange Commission degli Stati Uniti ha proposto di modificare le regole sulla divulgazione per obbligare le aziende a includere determinate informazioni relative al clima. La proposta prevede la disclosure di: emissioni Scope 1, 2 e 3, rischi climatici, governance e principali strategie di gestione dei rischi

La normativa americana relativa alla disclosure climatica è all’alba di una grande svolta. Lunedì 21 marzo, la Securities and Exchange Commission (Sec) degli Stati Uniti ha pubblicato il documento “Enhancement and Standardization of Climate-Related Disclosures for Investors”, in cui propone di modificare le regole sulla divulgazione, rendendo obbligatorio di includere determinate informazioni relative al clima. In particolare, l’Authority mira a imporre alle aziende di rendere conto delle loro emissioni di gas serra dirette (Scope 1), indirette (Scope 2) e derivanti da attività a monte e a valle nella loro catena del valore (Scope 3). Poiché queste ultime costituiscono la principale fonte di inquinamento per la maggior parte delle società, le nuove regole sulla disclosure climatica prevedono che le organizzazioni divulghino anche i gas serra generati da altre aziende nella loro catena di fornitura o dai clienti che utilizzano i loro prodotti.

«Sostengo con soddisfazione la proposta di oggi perché, se adottata, fornirebbe agli investitori informazioni coerenti, comparabili e utili per prendere decisioni di investimento, e fornirebbe obblighi di reporting coerenti e chiari per gli emittenti», ha affermato il presidente della Sec Gary Gensler. «Oggi, investitori che rappresentano decine di trilioni di dollari sono favorevoli alle disclosure climatiche perché riconoscono che i rischi climatici possono comportare rischi finanziari significativi per le aziende, e gli investitori hanno bisogno di informazioni affidabili sui rischi climatici per prendere decisioni di investimento informate. La proposta di oggi aiuterebbe gli emittenti a divulgare questi rischi in modo più efficiente ed efficace, e a soddisfare la domanda degli investitori, come molti emittenti già cercano di fare».

Come anticipato dalla rassegna sostenibile di questa settimana (OB/ 291 “La Sec imporrà la disclosure delle emissioni Scope 3”), si tratta di un piano molto atteso ed è un elemento centrale degli sforzi per contrastare il riscaldamento globale dell’amministrazione Biden. La proposta è vista con favore dagli attivisti del clima, che da tempo chiedevano alla Sec regole più severe. Mentre molte imprese si oppongono sostenendo che le emissioni Scope 3 sono estremamente difficili da quantificare. Anche diversi funzionari pubblici hanno contestato le riforme e si sono detti pronti a portare la battaglia sul piano legale, mettendo in dubbio l’autorità della Commission in materia. Il piano, infatti, ha riacceso il dibattito sul ruolo del regolatore finanziario nella politica ambientale.

LA PROPOSTA

Le modifiche proposte oggi dalla Sec richiederebbero alle aziende di includere alcune disclosure climatiche in una serie di documenti e relazioni periodiche. La disclosure comprende informazioni sui rischi legati al clima che possano ragionevolmente avere un impatto importante sulla loro attività, sui risultati delle operazioni o sulle condizioni finanziarie. Inoltre, prevede anche che alcune metriche di bilancio relative al clima siano incluse in una nota nei loro rendiconti finanziari sottoposti a revisione. Infine, le regole richiedono alle società la disclosure delle emissioni di gas serra per permettere agli stakeholder di valutare la loro esposizione ai rischi climatici.

Nello specifico, il regolatore ha proposto di imporre alle organizzazioni di divulgare informazioni sulla loro governance dei rischi climatici e sui principali processi di gestione del rischio. Le nuove regole richiederebbero alle aziende di comunicare anche come i rischi climatici da loro identificati hanno avuto o possono avere un impatto sostanziale sulla loro attività e sui loro bilanci consolidati, nel breve, medio o lungo termine. In più, verrebbe chiesto alle società di divulgare in che modo i rischi climatici identificati hanno influenzato o possono influenzare la loro strategia, il loro modello di business e le loro prospettive future. Infine, dovrebbero divulgare l’impatto di gravi eventi meteorologici gravi e altre calamità naturali e delle attività di transizione sulle voci dei loro bilanci consolidati, sulle loro stime finanziarie e sulle ipotesi nei loro bilanci.

EMISSIONI SCOPE 3

Secondo le nuove norme proposte, le aziende sarebbero tenute a divulgare sia le emissioni dirette di gas serra, le cosiddette Scope 1; sia le emissioni indirette di energia elettrica o di altre forme di energia acquistate, le cosiddette Scope 2; sia le emissioni derivanti da attività a monte e a valle nella sua catena del valore, le cosiddette Scope 3. L’obiettivo è di fornire agli investitori informazioni utili per valutare l’esposizione e la gestione dei rischi legati al clima, soprattutto i rischi di transizione, delle società e prendere decisioni di investimento informate. Le disclosure proposte sono simili a quelle già fatte da diverse società sulla base di framework come la Task Force on Climate-Related Financial Disclosures e il Greenhouse Gas Protocol.

Alessia Albertin

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