La Commissione Ue spinge per una moda green & circular
La Commissione europea vuole “far passare di moda” il fast fashion a favore di una moda più sostenibile. I suoi orientamenti per rendere il settore tessile europeo più green, “Eu strategy for sustainable and circular textiles“, sono contenuti nel nuovo pacchetto per l’economia circolare presentato il 30 marzo a Bruxelles.
La proposta attua gli impegni presi con il Green Deal europeo, il New Circular Economy Action Plan e l’Industrial Strategy. Il consumo di prodotti tessili nell’Ue, infatti, è il quarto maggiore fattore di impatto sull’ambiente e sui cambiamenti climatici, dopo il cibo, gli edifici e la mobilità. È anche la terza area di consumo per uso idrico e del suolo e la quinta per uso di materie prime ed emissioni di gas serra.
Le nuove norme renderanno obbligatori alcuni requisiti per l’industria europea, tra cui: nuovi requisiti di progettazione e riciclo per i tessuti; livelli minimi obbligatori di utilizzo di fibre riciclate; azioni contro la sovrapproduzione e il consumo eccessivo; divieto di distruzione dei prodotti invenduti; informazioni chiare e passaporto digitale del prodotto basato su requisiti informativi obbligatori sulla circolarità; azioni per affrontare il rilascio involontario di microplastiche dai tessuti.
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