La Cina ampia i settori che devono pagare le emissioni
Il ministro dell’Ambiente della Cina ha annunciato che il Paese espanderà il suo mercato nazionale di scambio di carbonio per includere le industrie dell’acciaio, dell’alluminio e del cemento alla fine dell’anno.
Come anticipato dalla rassegna sostenibile di questa settimana (OB/ 383 “Cina, nuova stretta alle emissioni dei settori inquinanti”), la mossa, che rientra nella strategia per spingere i settori inquinanti a ridurre le emissioni, era già stata prevista dal mercato prima dell’annuncio ufficiale, riporta la testata finanziaria Bloomberg.
Nel 2025, quindi, i produttori di acciaio, alluminio e cemento dovranno affrontare costi aggiuntivi per l’emissione di carbonio. Inoltre, Pechino punta a includere altri sette settori nel mercato nazionale di scambio di carbonio, con l’obiettivo di coprire il 70% delle sue emissioni totali entro la fine del decennio.
Le autorità cinesi sperano che inducendo le aziende a ridurre le emissioni, aiuteranno ad ammorbidire il contraccolpo della nuova tariffa sul carbonio, la Carbon Border Adjustment Mechanism (Cbam), che sarà imposta dall’Unione europea a partire dal 2026.
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