L’86% delle banche sta spingendo sui dati climatici
Più di quattro senior bankers su cinque (86%) affermano che il proprio istituto bancario sta pianificando nel 2022 di investire nel miglioramento dell’informativa finanziaria sul clima, alla luce dell’importanza che riveste la ormai continua discussione in merito ai temi Esg per le società finanziarie. Tuttavia, nonostante tale volontà, è chiaro che permangono alcuni ostacoli per le società finanziarie, attualmente frenate dalla mancanza di dati accurati e affidabili. Questo è uno dei messaggi che arrivano dal report “Raising the standard: How banks can improve the quality of climate-risk financial reporting” realizzato dallo studio legale internazionale Dla Piper per approfondire lo stato dell’informativa finanziaria sul rischio climatico.
Nell’indagine sono stati intervistati 700 senior bankers di Regno Unito, Francia, Germania, Italia e Paesi Bassi in merito ai loro progetti per migliorare l’informativa sul rischio climatico nel 2022 e negli anni successivi, in merito alle sfide che affrontano per raggiungere questo obiettivo e per comprendere se le questioni legate al clima sono o meno prioritarie all’interno del loro business.
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