Kpmg: 3 società su 4 non riconoscono i rischi finanziari del climate change
Kpmg ha pubblicato ieri l’indagine annuale “Survey of Corporate Responsibility Reporting 2017“. Il documento rivela, tra l’altro, che il 72% delle società a grande e media capitalizzazione nel mondo non riconosce i rischi finanziari legati al climate change nei bilanci.
E non è tutto: della minoranza che ammette questo tipo di rischio finanziario, appena il 4% fornisce agli investitori l’analisi del rischio potenziale che questo comporta per il proprio business.
L’indagine della Kpmg monitora gli sviluppi nel campo della Csr e in quello dei report di sostenibilità a partire dal 1993. In questa decima edizione, in particolare, sono stati analizzati bilanci, report di sostenibilità e siti web di circa 4.900 società in 49 paesi (tra cui anche l’Italia).
Complessivamente, il report sottolinea come in appena cinque Paesi la maggior parte delle grandi compagnie menzionino i rischi finanziari legati all’ambiente nei loro bilanci: Taiwan (88%), Francia (76%), Sudafrica (61%), Stati Uniti (53%) e Canada (52%). Nella maggior parte dei casi, questo avviene perché è obbligatorio, o fortemente incoraggiato da governi, borse valori o regolatori dei mercati finanziari locali.
L’analisi si occupa di valutare i trend relativi alla disclosure dei rischi legati al cambiamento climatico, agli obiettivi di sostenibilità stabiliti dalle Nazioni Unite con l’Agenda 2030, ai target legati ai diritti umani e a obiettivi basati su dati scientifici in merito all’uso del carbone.
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