Italiani pronti a investire social. Ma serve più fiducia

6 Nov 2017
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Cresce la percezione del ruolo sociale del risparmio, ed emerge una notevole disponibilità a investirlo per il sostegno territoriale. Anche se viene richiesta una maggiore garanzia. Il messaggio emerge dalla diciassettesima indagine curata da Acri (Associazione delle Fondazioni bancarie e Casse di Risparmio) e Ipsos, in occasione della 93esima Giornata mondiale del Risparmio.

L’80% degli italiani, si legge nel comunicato stampa, ritiene che il risparmio sia utile per lo sviluppo sociale e civile del Paese: il 28% pensa sia fondamentale (in aumento di 6 punti percentuali rispetto al 2016), il 52% lo ritiene importante. Il dato complessivo è in crescita di 3 punti percentuali rispetto al 2016.

PRONTI A INVESTIRE

Inoltre, c’è una quota non trascurabile di individui (il 38%) che sarebbe disposta a usare almeno una parte dei propri risparmi per investire in iniziative sociali, umanitarie, culturali, ambientali, scientifiche o per sviluppare piccole attività economiche (il 23% sarebbe attratto ma non si fiderebbe, il 35% non sarebbe per niente attratto, il 4% non sa cosa pensare). In particolare, si vorrebbe sostenere la ricerca scientifica (39%), iniziative sociali e umanitarie (35%), lo sviluppo di imprese del territorio (24%), il recupero ambientale del territorio (20%).

SERVE MAGGIORE FIDUCIA

Ma chi non si fiderebbe mostra una chiusura abbastanza forte: il 56% afferma che nessun soggetto lo rassicurerebbe a tal punto da dare una parte dei propri risparmi per iniziative sociali, umanitarie, culturali, scientifiche o per sviluppare piccole attività economiche; per gli altri la diffidenza potrebbe essere attenuata dallo Stato (24%), da una banca o da un’assicurazione (12%), da una grande organizzazione pubblica internazionale (10%) e da altri soggetti (5%).

 

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