Italiani, l’etichetta green pesa in meno del 50% degli acquisti
Crescente paura dell’inflazione (75%), work-life balance (33%), preferenza per il lavoro da remoto (55%), ricerca del benessere personale (41%) e attenzione per la sostenibilità ambientale (73%): questi sono i fattori chiave che guidano il sentiment dei consumatori italiani in questo inizio di 2022. È quanto emerge dal Consumer Tracker di Deloitte, un monitoraggio permanente che il network Deloitte conduce per indagare le principali abitudini di consumo di 20.000 consumatori in 23 Paesi nel mondo.
In particolare, in termini di sostenibilità, la nota di Deloitte spiega che «il 68% degli italiani risulta preoccupato dai cambiamenti climatici, l’86% crede che sia un’emergenza e almeno 1 su 2 è stato testimone diretto di eventi climatici estremi negli ultimi sei mesi, tra caldo, incendi, inondazioni, forti temporali o siccità. Ancora più significativo il fatto che, proprio per la preoccupazione legata al cambiamento climatico, ben il 73% degli italiani ultimamente ha cambiato i propri comportamenti di acquisto e il 62% si è impegnato ad acquistare almeno un prodotto o servizio sostenibile nelle scorse quattro settimane».
L’analisi entra anche nel dettaglio dei comportamenti. «Prima dell’acquisto di questo tipo di beni – si legge -, ancora relativamente nuovi sul mercato, i consumatori adottano due diversi tipi di approcci: da una parte ci sono coloro che arrivano preparati dopo un’iniziale ricerca e scouting del prodotto che possa soddisfare al meglio le proprie esigenze (55%); mentre dall’altra ci sono coloro i quali si lasciano influenzare principalmente dalla pubblicità o dall’etichetta (46%). La maggioranza (66%) rimane intenzionata a ricomprare i prodotti del brand con i quali si sono trovati a proprio agio».
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