Istat indaga sui comportamenti sostenibili dell’impresa
L’Istat ha pubblicato lo scorso 2 marzo una nota di presentazione dell’indagine Comportamenti d’impresa e sviluppo sostenibile. Si tratta del resoconto di una rilevazione condotta nel 2018 che si è rivolta a un campione di oltre 15.000 imprese che operano in vari settori produttivi dell’industria e dei servizi di mercato; la rilevazione ha raccolto informazioni sulle azioni concretamente adottate dalle imprese oltre gli obblighi di legge, fra il 2015 e il 2017, al fine di ridurre l’impatto ambientale e accrescere l’impatto sociale della propria attività. Informazioni sulla rilevazione e il questionario dell’indagine si possono trovare qui: https://www.istat.it/it/archivio/214932.
L’obiettivo del progetto attivato all’Istat è «di fornire un quadro informativo integrato, in continua evoluzione, utile in particolare per osservare le performance economiche di imprese che sviluppano modelli di business orientati allo sviluppo sostenibile. Scopo di questa statistica sperimentale è quello di rendere disponibili i primi dati, che fotografano le caratteristiche delle imprese in termini di sostenibilità ambientale e sociale e il loro rapporto con i parametri economici classici».
«Per sostenibilità ambientale da parte delle imprese – spiega Istat – si intendono quei comportamenti volti a ridurre gli impatti negativi sull’ambiente naturale derivante dalle loro attività, quali ad esempio il controllo e la riduzione dell’uso di energia, l’aumento dell’uso di energia da rinnovabili, il controllo per la riduzione dell’uso dell’acqua, il riciclo e il trattamento dei rifiuti, la riduzione delle emissioni in atmosfera, il riutilizzo di materie prime seconde, il riuso di materiali di scarto per nuova produzione di altri beni o degli stessi, la condivisione di beni e servizi con possesso temporaneo, singolo o plurimo».
«Per sostenibilità sociale si intende l’insieme dei comportamenti delle imprese che si legano a effetti positivi sul benessere dei propri lavoratori, equamente distribuito tra classi e genere, valorizzandone le capacità e le competenze (in termini di sicurezza, salute, istruzione, democrazia, partecipazione, giustizia). Tale benessere umano risulta così diffuso anche sul territorio in cui operano le imprese, la quali scelgono produzioni e modi di operare coerenti con tale obiettivo».
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