Il primo era arrivato neanche un anno fa. E la scorsa settimana è arrivato il momento del secondo green bond per l’utility italiana Iren. Si tratta di un’emissione di 500 milioni di euro, durata sette anni, con una cedola a tasso fisso dell’1,95 per cento. I progetti che verranno finanziati con questo bond saranno legati a cinque categorie: efficienza, fonti rinnovabili, efficientamento nella gestione del ciclo dei rifiuti e riciclo, depurazione delle acque, mobilità elettrica. Il bond è quotato all’ExtraMot di Borsa Italiana, che così raggiunge quota 65 strumenti sustainable (green e social) in negoziazione. Con questa emissione, Iren diventa l’unica local utility ad aver emesso due green bond che rappresentano circa il 40% del portafoglio obbligazionario.
«È proprio grazie alla crescente credibilità di Iren sui temi della sostenibilità e alle evidenze progettuali a supporto che abbiamo potuto replicare, con successo, l’emissione di un nuovo green bond che consentirà di realizzare investimenti importanti a beneficio dei nostri clienti-cittadini e dei territori dove operiamo», hanno dichiarato Paolo Peveraro e Massimiliano Bianco, rispettivamente presidente e ad di Iren. «Questa visione, capace di integrare best practice finanziarie a tematiche di responsabilità sociale e ambientale, sarà uno dei pilastri del nuovo piano industriale che sarà presentato entro la fine del mese di settembre».
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