Intesa Sanpaolo: un piano a mille sfumature di Esg

9 Feb 2022
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Esg e impegno net zero pilastro del nuovo Piano di impresa 2022-2025 di Intesa Sanpaolo, approvato lo scorso 4 febbraio.  Il Piano punta a una solida e sostenibile creazione e distribuzione di valore, un’elevata patrimonializzazione e una marcata connotazione verso i fattori ambientali, sociali e di governance. Un impegno che si tradurrà in circa 115 miliardi destinati alla comunità e alla transizione verde e 500 miolioni a supporto delle  persone in difficoltà. L’obiettivo sono zero emissioni nette entro il 2030 per le proprie ed entro il 2050 per i portafogli prestiti e investimenti, per l’asset management e l’attività assicurativa. In questo quadro il gruppo ha doichiarato di voler chiedere la certificazione Sbti (Science based target initiative).

Il gruppo guarda al rafforzamento della propria leadership in tutti i principali ranking Esg, all’adozione di una specifica politica per la biodiversità e prevede un «nuovo modello decisionale del credito» che si basa su una evoluzione del credit framework che includa anche componenti climate/Esg (es. heatmap ESG settoriale, ESG score a livello di controparte) applicate all’intera filiera del credito e che includa un rafforzamento delle iniziative strategiche di credito impact (es. Programma Rinascimento). Allo stesso tempo il Piano punta a garantire che «la valutazione, il monitoraggio e la gestione dei rischi Esg siano integrati nel Risk Management governance framework attraverso l’ulteriore sviluppo di metodologie e l’adozione di strumenti di Risk Management, sistemi e processi per i rischi Esg, con un focus particolare sul rischio climatico». Attraverso una «nuova fabbrica digitale per la negoziazione» si presterà particolare attenzione agli acquisti sostenibili, con l’evoluzione della base di fornitori del gruppo in linea con la strategia Esg complessiva (es. fornitori valutati sulla base di criteri Esg).

A livello di asset management, oltre all’inserimento della dimensione ESG al tradizionale profilo rischio-rendimento dell’offerta di prodotti, si guarda all’ampliamento della gamma prodotti anche Esg. Per le assicurazioni l’impegni Esg si trdurrà in un percorso di riduzione dell’intensità di carbonio per gli investimenti diretti ed è previsto  lo sviluppo di un’offerta assicurativa dedicata Esg nel ramo danni (es. prodotti per aziende che adottano comportamenti eco-sostenibili, veicoli green) e arricchimento dell’offerta Eag/climate nella gamma del ramo vita di Gruppo (es. ESG unit-linked).

Gli Esg verranno anche rafforzati nel rapporto con la clientela, attraverso per esempio un supporto alla clientela nella transizione ESG/climate (flussi cumulati di nuovi finanziamenti per 88 miliardi di credito sostenibile (76 in relazione al Pnrr), di cui 8 dedicati all’economia circolare) e valutazione della clientela con una metodologia di scoring Esg proprietaria di Intesa Sanpaolo che è pienamente integrata nel credit risk appetite framework di Intesa Sanpaolo ed è incluso anche nella valutazione del merito creditizio della base di clientela complessiva di Intesa Sanpaolo, in linea con l’attesa evoluzione regolamentare.

Eurizon aumenterà a 156 miliardi di euro il risparmio gestito investito in prodotti Esg nel 2025 da 110 miliardi nel 2021, aumentando l’incidenza sul totale del risparmio gestito al 60% dal 46% e il numero di nuovi fondi Esg sul totale dei nuovi fondi al 70% dal 58%:

«Nel quadriennio del Piano – si legge nel comunicato stampa -, Intesa Sanpaolo intende creare oltre 520 miliardi di euro di valore per tutti gli stakeholder». Nel dettaglio:

  • per gli azionisti: oltre 22 miliardi di euro (16) per il 2021-2025 da dividendi cash con payout ratio al 70% in ciascun anno del Piano (17) e buyback di 3,4 miliardi nel 2022 (18);
  • per le famiglie e le imprese: nuovo credito a medio-lungo termine erogato all’economia reale per 328 miliardi di euro, di cui 285 miliardi in Italia;
  • per le persone del Gruppo: spese del personale per 26,5 miliardi di euro;
  • per i fornitori: acquisti e investimenti per 17 miliardi di euro;
  • per il settore pubblico: imposte (dirette e indirette) per 15 miliardi di euro;
  • per il social lending: nuovo credito a supporto di attività nonprofit e di persone vulnerabili e giovani per 25 miliardi di euro, che contraddistingue il Gruppo come il più importante finanziatore nel social lending in Italia;
  • per le persone in difficoltà, i giovani e i senior: investimenti e donazioni per circa 500 milioni di euro, che contraddistinguono il Gruppo come la prima Banca per impatto sociale al mondo;
  • per l’ambiente: nuovo credito alla green economy, all’economia circolare e alla transizione ecologica per 88 miliardi di euro, con un forte focus sul supporto alla transizione ecologica alle aziende corporate e alle piccole e medie imprese.

 

 

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