Indagine Nuveen: il clima vale quanto i “fondamentali”
Un numero crescente di investitori istituzionali in Europa, Medio Oriente e Africa si rivela sempre più attento ai cambiamenti climatici nel costruire i portafogli d’investimento. Lo conferma l’indagine annuale “EQuilibrium Global Institutional Investitor” dell’asset manager Nuveen, secondo cui, per gli investitori istituzionali, il cambiamento climatico rappresenta ormai un fattore sistematico che non può che indirizzare in modo decisivo le strategie di investimento e di asset allocation.
L’indagine, basata su un campione di interviste con 800 investitori istituzionali, rivela che il 64% del campione è preoccupato che eventi climatici estremi possano stravolgere completamente le strategie di investimento dei loro portafogli. Coerentemente con questo risultato, che suggerisce un cambio di paradigma nelle preferenze di investimento degli investitori istituzionali, il 71% degli intervistati concorda inoltre con l’affermazione che il rischio climatico rappresenti un rischio di investimento vero e proprio. Un altro dato interessante che si legge nel report è che la metà degli asset manager presi in esame è dell’opinione che le dinamiche dei fondamentali di mercato di lungo termine rappresenta ormai un fattore che ha perso rilevanza nella selezione dei titoli da inserire in portafoglio. D’altra parte, l’altra faccia della medaglia è che la transizione energetica e sostenibile aprirà nuove opportunità di investimento, come sostengono l’87% di quelli che hanno partecipato allo studio.
Dopo aver ricordato la gravità della situazione climatica ribadita dall’Intergovernmental panel on climate change (Ipcc) nel report “Climate Change 2022: Impacts, Adaptation and Vulnerability”, Amy O’Brien, Global Head of Responsible Investing di Nuveen, esprime un messaggio forte che sta avendo sempre più risonanza mediatica tra molti asset manager: «Questi rischi e i decisi spostamenti verso fonti di energia rinnovabili e infrastrutture più resilienti offrono agli investitori istituzionali opportunità fondamentali per aprire nuove strade e dare un contributo alla riduzione del rischio climatico, puntando al contempo a rendimenti interessanti».
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