In Italia le prime foreste al mondo con impatto certificato
Si trovano in Veneto, Lombardia e Trentino Alto Adige le prime foreste al mondo ad aver calcolato scientificamente gli impatti che gli alberi hanno sulla collettività, in termini sia di salute per le persone sia per il contesto socio-economico del territorio. I 1.000 ettari interessati hanno infatti ottenuto la prima certificazione di tutti i “servizi ambientali” secondo lo schema del Forest Stewardship Council (FSC) in collaborazione con Etifor, spin-off dell’Università di Padova. Il risultato, presentato la scorsa settimana al Ministero delle Politiche agricole, alla presenza di tutte le realtà coinvolte, è un vero e proprio modello di valorizzazione del ruolo multifunzionale delle foreste replicabile su tutto il territorio nazionale.
Dopo una fase di test condotta negli anni scorsi su oltre dieci siti in otto Paesi, l’Italia è il primo ad aver ottenuto la certificazione a livello mondiale per tutti i cinque servizi ambientali presenti nel territorio, tecnicamente noti come “Servizi Ecosistemici”: 1) conservazione delle specie animali e vegetali, 2) miglioramento della qualità e quantità dell’acqua, 3) aumento della stabilità e dei nutrienti contenuti nel suolo, 4) aumento dello stoccaggio e sequestro del carbonio, 5) miglioramento dei servizi turistico-ricreativi.
Le aree ad aver verificato per prime gli impatti positivi appartengono al Gruppo WaldPlus, che conta più di 1.000 ettari e coinvolge 33 proprietà forestali, tra cui anche il Parco Oglio Sud in provincia di Cremona, che con i suoi 75 ettari è il primo parco regionale italiano ad aver ottenuto la certificazione.
La particolarità di questo nuovo approccio consiste nel coinvolgere non solo i gestori forestali, ma anche sponsor privati, acquirenti di servizi ambientali, retailer e aziende che posso utilizzare la procedura per promuovere gli impatti positivi derivanti dalla gestione responsabile delle foreste, avendo così garanzia di contribuire alla riduzione del cambiamento climatico, alla produzione di ossigeno e cattura di PM10, al miglioramento di qualità e sicurezza dei terreni, alla produzione di acqua pulita e, in senso più ampio, ad una migliore qualità della vita. Tra gli aderenti al progetto anche AzzeroCO2, società di consulenza ambientale nata per volontà di Legambiente e Kyoto Club, e molte realtà che hanno investito sulle prime foreste dagli impatti positivi certificati, come Q8, E.ON Italia, IKEA Retail Italia, Panguaneta S.p.A., Supermercati Alì, Agronomi e Forestali Senza Frontiere, Reforest’Action e circa 1.500 privati cittadini attraverso amministrazioni locali e portali di crowdfunding per l’adozione di alberi come il neonato wownature.eu.
AzzeroCO2Forest Stewardship CouncillegambienteWaldPlus