Tassonomia Ue, il Consiglio Ue la rimanda al 2022
Un rinvio di due anni per la Tassonomia green dell’Unione europea. Con un comunicato stampa, il Consiglio Ue ha confermato che «gli ambasciatori presso l’Ue hanno dato il via libera alla posizione del Consiglio relativa alla proposta di creare un sistema di classificazione, o “tassonomia”, a livello dell’Ue, inteso a fornire alle imprese e agli investitori un linguaggio comune per individuare le attività economiche che possono essere considerate ecosostenibili».
Ma la comunicazione ufficiale riporta anche come «in base alla posizione del Consiglio, la tassonomia dovrebbe essere approvata entro la fine del 2021 per garantirne la piena applicazione entro fine 2022». Si tratta di un formale slittamento di due anni, rispetto a quanto indicato inizialmente dalla Commissione Ue, braccio esecutivo dell’Unione europea, che aveva previsto l’adozione entro il terzo trimestre 2019 (vedi immagine sotto, tratta dal documento dell’Action Plan del 2018). In ogni caso, già si parlava informalmente di uno slittamento a fine 2021 dell’introduzione della tassonomia.
Secondo quanto riportato da Reuters, inoltre, è spuntata l’ipotesi che la tassonomia potrebbe arrivare a includere anche gli investimenti in energia nucleare classificata come “green”. Il testo concordato dai governi dell’Unione europea, scrive ancora Reuters, «necessita dell’approvazione del Parlamento, che voleva anche escludere gli investimenti nel nucleare e nel carbone da progetti ritenuti verdi». Nella nota, il Consiglio ha, comunque, sottolineato come, dal momento che il Parlamento Ue «ha votato la sua posizione su questo fascicolo» lo scorso marzo «i negoziati tra il Consiglio e il Parlamento possono (…) cominciare».
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