Intesa Legambiente-Terna per accrescere la cultura della sostenibilità energetica
E’ stato firmato nei giorni scorsi da Vittorio Cogliati Dezza, Presidente di Legambiente e Catia Bastioli, Presidente di Terna, la società responsabile dello sviluppo della rete elettrica di trasmissione nazionale, un Protocollo d’Intesa per promuovere tutte le iniziative necessarie a diffondere e accrescere la cultura della sostenibilità in campo energetico.
Grazie a questo accordo viene posta un’attenzione ancora maggiore all’integrazione territoriale e ambientale nei piani di sviluppo della rete elettrica. Il nuovo accordo, che rinnova la collaborazione avviata tra le parti con il Protocollo firmato nel 2011, e che sarà valido per tutto il 2016, nasce dalla necessità che lo sviluppo della produzione da fonti rinnovabili sia sempre più integrato con il potenziamento del sistema elettrico, in un’ottica di sostenibilità ambientale e di rispetto del territorio.
Con la firma di quest’intesa, Legambiente e Terna si impegnano, quindi, ad avviare in collaborazione una serie di azioni a livello nazionale e regionale, per diffondere tra le imprese e i cittadini una corretta informazione sulle esigenze di sviluppo delle fonti energetiche rinnovabili e della rete elettrica nazionale, condividendo l’esigenza di un crescente utilizzo di energia prodotta da fonti in grado di ridurre le emissioni cosiddette climalteranti.
Nello specifico, il Protocollo d’Intesa individua due ambiti di attività. Il primo ha l’obiettivo di ottimizzare l’integrazione ambientale e territoriale delle opere elettriche previste nel Piano di Sviluppo della Rete che Terna redige annualmente, in collaborazione con Legambiente, attraverso un confronto sulla valutazione di sostenibilità ambientale dei progetti. Il secondo ambito prevede invece attività di comunicazione, confronto pubblico e informazione sulla compatibilità ambientale e i benefici derivanti dall’utilizzo delle energie rinnovabili e dei sistemi di accumulo. La straordinaria crescita delle fonti rinnovabili avvenuta nel nostro Paese, che hanno garantito oltre il 38% dei consumi nel 2014, e gli obiettivi europei su energia e clima al 2030, pongono infatti nuove sfide che riguardano sia gli impianti che le reti, rispetto alle quali è necessario promuovere un confronto scientifico e un approccio collaborativo anche a livello locale.
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