Hsbc spinta a de-carbonizzare dagli azionisti critici
Il board di Hsbc ha proposto una risoluzione che impegna la società multinazionale a eliminare gradualmente ogni tipo di finanziamento agli impianti a combustibile fossile e all’industria estrattiva del carbone, per abolirli del tutto entro il 2030 nei Paesi membri dell’Ocse, ed entro il 2040 in tutti gli altri. La risoluzione sarà messa ai voti all’assemblea generale di Hsbc il prossimo 28 maggio.
L’importante impegno per la neutralità climatica preso dal board del colosso finanziario britannico è frutto di pressioni protratte per mesi da parte di un’ampia coalizione di azionisti critici della società sotto la guida di ShareAction, l’organizzazione che promuove investimenti responsabili e azionariato critico. Proprio ShareAction aveva preparato e sottoposto al board di Hsbc la proposta da parte degli azionisti per mettere fine a investimenti e prestiti ad attività ad alta intensità di emissioni. Una proposta che è stata in seguito ritirata in cambio della risoluzione, a tratti più generica, sostenuta dallo stesso board.
Come dichiarato da Jeanne Martin, senior campaign manager di ShareAction, l’impegno di Hsbc «mostra che l’iniziativa degli azionisti può portare a risultati concreti e porre un precedente importante per l’intera industria bancaria. Il nostro impegno adesso sarà quello di assicurarci che HSBC mantenga la parola data».
Per diventare vincolante, la risoluzione dovrà essere approvata a maggio dal 75% degli azionisti riuniti all’assemblea annuale generale di Hsbc.
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