Impronta di carbonio? Meglio il prezzo. Parola di Schroders
Un aumento dei prezzi del carbonio a 100 dollari a tonnellata potrebbe portare a una diminuzione del 20% dei profitti per quasi la metà delle società quotate nel mondo. A dirlo è Schroders che ha sviluppato un nuovo modello di analisi, il Carbon Value at Risk, per quantificare l’esposizione al rischio climatico delle imprese e gli effetti di cui potrebbero risentire gli investitori in conseguenza di policy ambientali più severe e prezzi del carbonio più alti. Secondo l’investment manager il Carbon Value at Risk misura l’impatto dell’aumento dei costi del carbonio sulla profitabilità delle aziende in modo più accurato che le analisi basete sulla carbon footprint. Quest’ultimo indicatore, infatti, non tiene in considerazioni le emissioni dei fornitori , mentre il carbon price si riflette a cascata su tutta la filiera.
Per raggiungere l’obiettivo fissato a Parigi di mantenere l’aumento della temperatura globale entro i 2 gradi sarà necessario aumentare il prezzo del carbonio rispetto ai livelli attuali, portandolo a oltre 100 dollari a tonnellata. Una prospettiva che stimola le aziende a passare all’azione se non vogliono vedere scalfiti gli utili, e rende evidente allo stesso tempo la necessità anche per gli investitori di sistemi diversi di valutazione rispetto all’impronta di carbonio.
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