Imprese sociali, una risorsa nascosta per le aziende
Imprese sociali ancora poco conosciute dal mondo del profit. Per contro, esistono ampi margini di sviluppo del social procurement, termine ancora poco utilizzato nel nostro Paese con cui si indicano i rapporti di fornitura avviati da imprese tradizionali con realtà del Terzo settore. È quanto emerge dalla prima indagine in Italia sul social procurement, che Right Hub e Isnet hanno presentato ieri a Milano all’evento “Profit e Non profit uniti dal Social procurement”.
Secondo lo studio, è piuttosto scarso il livello di conoscenza delle imprese sociali da parte delle aziende social: il 6,4% non le ha mai sentite nominare, e più della metà (54%) ne ha una conoscenza solo superficiale. Solo il 27,5% delle aziende ha già rapporti commerciali con le imprese sociali (fornitura, clientela, partnership), mentre l’11% ha rapporti a titolo personale.
Quasi 9 aziende su 10, però (l’88,1%), si dichiarano disponibili a valutare offerte di prodotti e servizi delle imprese sociali. In particolare, sono le aziende che hanno già relazioni con le imprese sociali a dimostrare maggiore disponibilità ad intensificare il rapporto. Per contro, le più restie ad avviare un rapporto sono le aziende che non hanno conoscenza delle imprese sociali.
L’indagine è stata condotta su base metodologica Isnet con questionario e interviste dirette ad un campione di 109 imprese (per il 65% grandi imprese, quasi il 70% con sede nel Nord-Ovest, attive in ogni settore economico), rappresentative delle imprese profit iscritte al network Right Hub.
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