Il welfare aziendale secondo i manager delle risorse umane
Si è anche affrontato il tema del welfare aziendale nell’indagine di mercato ‘L’identità del manager italiano, il best place to work e l’assistenza sanitaria integrativa’, condotta da Ipsos su un campione di circa 3.000 dirigenti e quadri responsabili di risorse umane operanti nel settore dell’industria, al fine di comprendere che ruolo ricopre oggi il manager all’interno dell’azienda, la sua evoluzione negli anni e quali sono le sue esigenze.
Affinché il luogo di lavoro possa definirsi il “best place to work”, è necessario che si rispettino caratteristiche di onestà e correttezza, ma anche che vengano offerti ai lavoratori diversi benefit e servizi. Tra questi, un ruolo sempre più importante lo riveste il ruolo dell’assistenza sanitaria, soprattutto per i più giovani, che lo considerano un fattore discriminante per la permanenza nel posto di lavoro. Nello specifico, gli strumenti di welfare aziendale più richiesti da dirigenti e quadri sono: assistenza sanitaria, pensioni e altre assicurazioni.
Un altro tema divenuto ormai sempre più importante, soprattutto per i più giovani, è quello del “work-life balance”, ossia l’equilibrio tra vita privata e professionale, da ottenere grazie a strumenti quali orari flessibili e possibilità di lavorare da remoto. Soluzioni di questo tipo, basate sulla cura dei propri dipendenti, sono ormai irrinunciabili per riuscire ad attrarre, e soprattutto trattenere, i manager più talentuosi.
La ricerca è stata presentata nell’ambito della cerimonia per i 25 anni di attività di Assidai, il fondo sanitario integrativo senza scopo di lucro nato su iniziativa di Federmanager nel 1990, svoltasi nella cornice della Sala della Regina della Camera dei deputati, a Palazzo Montecitorio a Roma.
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