IL MATTONE HA BISOGNO DI ESSERE SOSTENIBILE

Il vantaggio Esg nel real estate

16 Mag 2016
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NN_IP_logo_webIl real estate è un comparto in cui i fattori Esg si sono ritagliati un ruolo “sul campo”. Secondo un’analisi di NNIP, infatti, le variabili di finanza Sri stanno guadagnando rilevanza, nella scelta degli investimenti immobiliari, in misura più operativa rispetto ad altri settori, anche quando gli investitori non evidenziano in via immediata un’adozione formale di strategie responsabili. Per quanto riguarda il gruppo olandese, i criteri di selezione adottati dal team che gestisce gli equity asset nel real estate garantiscono un allineamento con i temi della sostenibilità. E, questo, nonostante il team non abbia formalizzato i propri obiettivi di investimento in termini di sostenibilità. «I real estate equity funds di NNIP – si legge nella ricerca – presentano sustainability scores superiori alla media». Significa trovarsi in vantaggio, poiché il settore, è la tesi degli analisti del gruppo, ha una necessità intrinseca di Esg.

«Poiché la domanda immobiliare e la normativa cambia rapidamente – scrivono gli analisti di NNIP – sempre più società quotate attive nel real estate stanno abbracciando la sostenibilità. Le aziende non solo ritengono di poter migliorare le performance operative, come dimostrato da diversi studi, ma credono di poter creare delle opportunità». Questo percorso di consapevolezza è stato dettato, appunto, dall’evoluzione del mercato. «Il settore – riprende lo studio – è infatti passato dal considerare principalmente le questioni ambientali (come gli edifici energy-efficient) al monitoraggio di uno spettro di variabili che coprono l’intero ambito Esg: aspetti di environmental, social e governance».

L’analisi spiega che una cattiva corporate governance «può incrementare circostanze spiacevoli che incidono sull’immagine, la percezione e, infine, sul valore di un investimento». E vengono portati i casi di corruzione in società immobiliari del Far East che hanno generato vere e proprie «bandierine rosse» per gli investitori.

Sul fronte social, «rileviamo un interesse crescente da parte del real estate – prosegue l’analisi – verso le questioni del lavoro, della salute, della sicurezza, dell’accessibilità e della pianificazione urbana. Una consultazione con la comunità, l’uso di lavoratori del territorio e la partecipazione ai progetti del soggetto pubblico sono aspetti che dovrebbero aiutare a ridurre i ritardi e a ottenere l’appoggio locale».

È in questo scenario, dunque, che per NNIP la sostenibilità può rivelarsi una carta vincente. Il gruppo gestisce 1,7 miliardi di euro di equity asset nel comparto immobiliare, tra cui il fondo NN Global Real Estate Fund, quotato in Olanda, e due fondi Ucits quotati in Lussemburgo: il NN (L) Global Real Estate e il NN (L) European Real Estate.

Prendendo come riferimento i dati di Sustainalytics, NNIP evidenzia come le 165 società del real estate analizzate abbiano uno score Esg tra 37 e 86, con una media di 55. I risultati più alti si trovano in Europa, in particolare in Francia e Uk, i più bassi in Giappone. Ebbene, traslando gli score delle singole azioni in quelli dei fondi e dei benchmark che le contengono, è possibile ottenere il posizionamento sostenibile dei fondi NNIP (VEDI TABELLA).

Tabella_NNIP_benchmark

I risultati evidenziano come il NN (L) Global Real Estate abbia uno score di 58, superiore al 54 del suo benchmark 10/40 GPR 250 Global. Stesso discorso per il NN (L) European Real Estate che registra un risultato di 62 migliore di quello del benchmark europeo (60).

Sebbene, dunque, i titoli del real estate ancora registrino punteggi bassi in termini di sostenibilità, conclude l’analisi di NNIP, il comparto sta abbracciando con sempre maggiore convinzione i fattori Esg. Posizionarsi oggi al di sopra del benchmark, dunque, significa essere in grado di anticipare una tendenza chiave del mercato immobiliare.

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