ET.contributi – visto dai manager di cassa depositi e prestiti
Il primo Bilancio Integrato di Cdp. Leva culturale e creazione di valore condiviso
La crisi globale legata alla pandemia da Covid-19 ha reso evidente a tutti come la sostenibilità sia imprescindibile per realizzare sistemi economici e sociali resilienti, capaci di creare valore e prosperità condivisa nel tempo e di resistere a shock esogeni come l’emergenza che stiamo vivendo. Non a caso, la sostenibilità è oggi centrale nella programmazione delle azioni necessarie per rilanciare l’economia italiana. Solo declinandola concretamente come motore della transizione sarà possibile impostare un’azione lungimirante per la ripartenza del Paese.
In questo nuovo contesto, l’impresa non può più vivere la sostenibilità solamente come valore etico-sociale, ma deve intenderla come un principio operativo che investa l’organizzazione nel suo complesso e la porti a strutturare un percorso tangibile di trasformazione dei suoi modelli operativi e di business. Proprio per questo, a coronamento di un biennio di Piano guidato dai principi dello sviluppo sostenibile, Cassa Depositi e Prestiti (CDP) ha scelto, nel rispetto di una piena integrazione della sostenibilità nella quotidianità, di adottare il Bilancio Integrato, ovvero lo strumento più adatto a fare da catalizzatore a questa nuova visione della sostenibilità sotto almeno tre profili strettamente connessi: quello culturale, quello della pianificazione e quello della rendicontazione dei risultati.
Infatti, il Bilancio Integrato si basa sul “pensare integrato”, inteso come la capacità di un’organizzazione di prendere attivamente in considerazione le interdipendenze esistenti tra i risultati del suo operato quotidiano e i benefici economici, sociali e ambientali, così come tra i diversi capitali (finanziario, socio-relazionale, umano, intellettuale, fisico e naturale) dai quali l’organizzazione attinge o sui quali impatta. Perciò, il pensare integrato permette all’organizzazione di comprendere in maniera olistica le risorse e le relazioni cruciali che le permettono di funzionare con continuità nel tempo, ma anche le leve di cui dispone per creare valore nel breve, nel medio e nel lungo periodo.
A sua volta, la miglior comprensione del processo di creazione di valore abilita una maggior leggibilità della correlazione tra strategia, governance, modello di business, performance finanziaria e non finanziaria e contesto economico, sociale e ambientale nel quale l’organizzazione agisce quotidianamente. Questo rende le organizzazioni più capaci di pianificare e indirizzare strategicamente i propri interventi per incidere positivamente sulla trasformazione economica, sociale, ambientale e culturale del proprio contesto di riferimento.
Infine, il Bilancio Integrato permette una rendicontazione chiara, esaustiva e trasparente dei risultati dell’organizzazione, finalizzata a illustrare come le iniziative e i progetti da essa realizzati agiscano su ciascuna forma di capitale rafforzandola a garanzia di un circuito virtuoso e della longevità d’azienda e del tessuto in cui essa opera. Questo permette di rapportare la strategia, la governance, la performance finanziaria e non finanziaria e le prospettive future dell’organizzazione al suo contesto di riferimento, incrementando la fiducia di stakeholder e investitori e generando una retroazione positiva sulla performance e sull’andamento dell’organizzazione stessa.
In definitiva, abilitando le organizzazioni a pensare, pianificare e rendicontare meglio il proprio operato, il Bilancio Integrato le aiuta a essere più accessibili ai propri stakeholder e a ripensare in profondità il proprio agire quotidiano e il proprio contributo alla promozione di uno sviluppo sostenibile, equo e a basso contenuto di carbonio. È questo il percorso che CDP ha scelto, con fiducia e responsabilità, per promuovere uno sviluppo inclusivo per il territorio e la collettività.
Davide Colaccino, Chief External Relations and Sustainability Officer, CDP
Marco Boffo, Sviluppo e Monitoraggio Sostenibilità, CDP