Rispetto ai temi in cui si declina l’investimento immobiliare sostenibile e responsabile, due operatori su tre ritengono prioritari il recupero delle grandi aree urbane e il riuso del patrimonio storico prestigioso e vincolato.
Il dato è emerso da un sondaggio condotto tra oltre 100 importanti investitori e operatori del mondo della finanza e del real estate, intervenuti ieri presso la Fondazione Riccardo Catella all’evento “Investire nella riqualificazione del patrimonio immobiliare: buone pratiche e prospettive future”, un’occasione di confronto voluta da Forum per la Finanza Sostenibile e Fondazione Riccardo Catella, nell’ambito della quarta edizione della Settimana Sri.
Nel quadro di un’azione di larga scala per il recupero del patrimonio immobiliare esistente, gli operatori hanno inoltre sottolineato quasi all’unanimità (90%) la necessità di atti di indirizzo, ma con una pianificazione su base locale. La semplificazione delle procedure amministrative è stata identificata da oltre il 62% dei partecipanti come obiettivo principale verso cui dovrebbero orientarsi le politiche pubbliche.
Le due principali criticità emerse dal sondaggio sono state la scarsità di risorse finanziarie per operazioni di lungo periodo e i vincoli urbanistici e architettonici.
L’evento – realizzato con il contributo di Coima Sgr e di Natixis Global Asset Management – si inserisce nel quadro di un Protocollo di intesa pluriennale tra Forum per la Finanza Sostenibile e Fondazione Riccardo Catella, volto ad approfondire e promuovere il tema dell’investimento sostenibile e responsabile nel settore immobiliare. L’incontro rappresenta un passo in avanti rispetto al lavoro condotto nel 2014, che ha portato alla pubblicazione delle “Linee Guida per l’investimento immobiliare sostenibile e responsabile”.
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