TAVOLI DI LAVORO TEMATICI e position paper finale
Il LAB lancia 2 osservatori: “doppia materialità” ed “Esg Due diligence”
Nascono i primi due osservatori su “doppia materialità” e sulla “due diligence Esg lungo la supply chain”. Attraverso due tavoli di lavoro esclusivi e riservati, porteranno all’elaborazione di position paper conclusivi, da condividere nei prossimi mesi con i soggetti istituzionali. A lanciare il progetto, nel mese di maggio, sarà il learning network ESG governance LAB, con il supporto di studi legali e advisor (tra cui, probabilmente, ci sarà Bip). “Doppia materialità” e “due diligence di filiera” sono tematiche che oggi agitano gli operatori, sia sul piano degli sviluppi normativi, sia per le conseguenze day by day. Due temi complessi, non ancora formalizzati in documenti legislativi o linee guida ufficiali, ma le cui fondamenta sono state tracciate rispettivamente dall’Efrag (European Financial Reporting Advisory Group), attraverso la stesura del working paper “ESRG 1 Double Materiality” e dalla Commissione Europea, mediante la proposta di direttiva sulla Sustainable Corporate Governance.
PERCHÉ UN OSSERVATORIO
Questa complessità, in molti casi, risulta ancora ignota ai protagonisti dell’industria e delle rispettive controparti, come quelle finanziarie. ESG governance LAB, giunto alla sua quarta edizione, ha quindi deciso di scendere in campo dando vita ai primi due osservatori verticali riservati a questi due temi quanto mai di frontiera, ma al tempo stesso fondamentali per il futuro prossimo delle aziende. Sul fronte della doppia materialità, dal reporting 2023, infatti, le aziende saranno invitate a superare la visione disgiuntiva di materialità finanziaria e di materialità degli impatti, proponendo invece una soluzione unitaria, che consideri entrambe le prospettive: da un lato, la considerazione dei rischi e le opportunità derivanti dalla gestione, corretta o meno, di una determinata tematica Esg e l’impatto che questi potrebbero avere sulla sua performance economico-finanziaria; dall’altro la considerazione da parte dell’azienda degli impatti, positivi e negativi, attuali e potenziali, che la sua gestione di una determinata tematica Esg può creare sugli stakeholder. Un tema complesso e pervasivo al pari della Due diligence Esg, che introduce specifici doveri in capo gli amministratori, come l’implementazione e la supervisione di processi di verifica e miglioramento degli Esg tra i fornitori, e che apre per la prima volta uno spiraglio legislativo al potere degli stakeholder.
I due osservatori hanno raccolto l’interesse da parte di oltre dieci società del LAB, che hanno accettato la sfida di prendere parte ai working group, previsti tra maggio e novembre, volti ad affermare il posizionamento del gruppo di leadership Esg, integrando attraverso un concept innovativo la consolidata logica di formazione e approfondimento tipica del learning network.
LE AMBIZIONI
L’ambizione è quella di mettere in campo un’attività di sensibilizzazione e posizionamento a firma del gruppo di leadership “ESG governance LAB”, attraverso condivisione di best practice aziendali e condivisione di know-how, grazie al coinvolgimento di esperti qualificati appartenenti al network di ET.Group. Il progetto punta a contribuire al dibattito normativo e di mercato in corso, attraverso lo sviluppo di strumenti operativi di presidio e governo delle tematiche Esg all’interno delle aziende italiane. Attraverso la partecipazione ai tavoli di lavoro le aziende avranno l’opportunità di collaborare proponendo meccanismi di supporto alla gestione e monitoraggio delle tematiche individuate, promuovendo buone practice già in essere, e posizionandosi quali player economici attivi all’interno del dibattito normativo, regolamentare e culturale in chiave Esg.
IL PROGRAMMA OPERATIVO
I tavoli di lavoro tematici si collocheranno nel percorso formativo che da quattro edizioni è il cuore del progetto ESG governance LAB. I partner che hanno aderito e che aderiranno all’iniziativa saranno protagonisti di un ciclo di incontri che vedrà la presenza di advisor qualificati in relazione alle tematiche trattate. Al termine del ciclo d’incontri verrà elaborato un documento di posizione congiunto, volto ad evidenziare best practice e linee guida operative, che verrà valorizzato presso i principali interlocutori istituzionali.
I temi della “Doppia materialità” e della “Esg due diligence” sono affrontati nel numero 7 dell’ESG Business Review da poco pubblicato.
Stefano Ferrari
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