Il green bond di Fs al 40% in Italia. E con costi minimi
Ferrovie dello Stato Italiane ha chiuso con successo il collocamento del suo primo green bond per 600 milioni di euro. L’emissione, avvenuta il 30 novembre, rappresenta il primo green bond europeo emesso sul mercato da un operatore ferroviario per finanziare nuovi treni sia per il trasporto regionale sia per l’alta velocità.
Gli ordini, ha spiegato Fs in una nota, hanno superato 1,3 miliardi di euro da 115 investitori, di cui più del 60% dall’estero; in base alle analisi di FS, circa il 50% degli acquisti sono pervenuti da investitori impegnati verso i temi della sostenibilità.
Come previsto dal Green Bond Framework di Fs, i proventi dell’emissione saranno destinati all’acquisto di nuovi treni “Electric Multiple Unit (Emu)” per il trasporto passeggeri regionale; e di nuovi treni Alta Velocità “Etr 1000” per il trasporto passeggeri Alta Velocità. Entrambi i progetti assicurano miglioramenti dell’efficienza energetica, riduzione delle emissioni di gas serra e lo shift modale verso l’utilizzo del treno nel trasporto pubblico locale e nella lunga percorrenza, oltreché altri miglioramenti connessi alla qualità dell’aria e al comfort dei passeggeri.
Il roadshow del green bond ha riguardato Parigi, Monaco, Francoforte, Amsterdam e l’Aia.
L’alta richiesta per l’obbligazione «ha permesso ad Fs – si legge sempre nella nota – di fissare una cedola allo 0,875%, che rappresenta la più bassa cedola mai ottenuta da Ferrovie per un’emissione obbligazionaria pubblica sul mercato dei capitali. Lo spread finale è stato fissato a 52 punti base sopra il tasso mid-swap di riferimento (più di 10 punti base in meno della guidance iniziale) equivalente a 1,5 punti base sotto al Btp di medesima durata, alla chiusura dei libri».
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