Banca d’Italia accende i riflettori sul fenomeno del Lending-based crowdfunding (Lbc), ossia su quel canale alternativo di raccolta fondi che permette a famiglie e piccole imprese di essere finanziate direttamente da una moltitudine di investitori, bypassando così gli intermediari creditizi tradizionali.
L’intervento di Via Nazionale non è di tipo normativo, ma di studio. In particolare, lo ha fatto nell’ultimo dei suoi “Occasional Papers”, in cui si è occupata di rischi e opportunità della diffusione del crowdfunding per gli istituti di credito. Il nuovo documento descrive come funzionano le piattaforme online dedicate a questo strumento, identifica potenziali rischi e benefici delle loro attività e cerca di indicare quindi se e come questa modalità di raccolta fondi potrà contribuire all’evoluzione del sistema finanziario.
Secondo gli studiosi di Via Nazionale, «anche se è improbabile che gli Lbc pongano una minaccia significativa al sistema bancario e alla sua redditività, hanno comunque il potenziale di stimolare gli intermediari tradizionali a rivedere i loro modelli di business e a creare una fonte alternativa di finanziamento per famiglie e imprese di piccole e medie dimensioni».
In ogni caso, dice ancora il paper, il rischio alla stabilità finanziaria posto dagli Lbc può essere mitigato attraverso norme che limitino l’espansione del credito a persone più a rischio che richiedono prestiti e assicurando la capacità degli investitori di assorbire qualunque perdita.
Banca d'ItaliacrowdfundingLbcLending-based crowdfundingOccasional Papers