Il 70% delle aziende pianifica di assumere talenti sostenibili
La transizion porterà a un aumento delle opportunità di impiego nell’ambito della sostenibilità, creando fino a 30 milioni di nuovi posti di lavoro nel mondo entro il 2030. Lo afferma il report “Building Competitive Advantage with A People-First Green Business Transformation” di ManpowerGroup, indagine presentata al World Economic Forum di Davos, che ha coinvolto circa 40mila datori di lavoro e oltre 5mila persone in 41 Paesi.
Lo studio, si legge in una nota, rivela un sostanziale divario tra gli ambiziosi target di riduzione delle emissioni e l’accesso ai talenti “verdi” necessari per raggiungere gli obiettivi ambientali. Secondo il report, il 70% delle aziende di tutti i settori pianifica di assumere talenti nell’ambito della sostenibilità, i cosiddetti “green jobs”. Le intenzioni di assunzione più forti (81%) sono state riscontrate nel settore dell’energia e dei servizi pubblici, seguito dai comparti information technology (77%) e servizi finanziari (75%), mentre i talenti verdi più ricercati sono quelli attinenti alle funzioni della produzione (36%), di operations e logistica (31%), It (30%), vendite e marketing (27%), ingegneria (26%), amministrazione (25%) e risorse umane (25%).
A livello globale, solo 1 lavoratore su 8 possiede più di una competenza “green”. Si tratta di una sfida per i datori di lavoro, ma anche di un’opportunità per i lavoratori: infatti, il tasso di assunzione medio per le persone con almeno una competenza verde è superiore del 29% rispetto alla media, mentre il numero di annunci di lavoro che richiedono almeno una competenza verde è cresciuto del 15% nel 2023 rispetto all’anno precedente.
green jobsManpowerstudiericerche