L’aumento delle temperature in Italia nel 2014 è stato di +1,45°C rispetto al trentennio 1971-2000. Rispetto allo stesso periodo il riscaldamento medio globale nel 2014 è stato di circa 0,46°C. Lo spiega una nota di Italian Climate Network (Icn). Stefano Caserini, uno dei fondatori di Icn e docente di Mitigazione dei Cambiamenti Climatici al Politecnico di Milano (nonché autore del libro “A qualcuno piace caldo”) ha commentato i dati diffusi in questi giorni. «Questi nuovi record – ha spiegayo – segnano l’ennesima smentita delle tesi negazioniste che negli ultimi anni hanno ripetuto che il riscaldamento globale si era fermato. Archiviamo dunque il negazionismo climatico come abbiamo fatto per quello sui danni del fumo delle sigarette».
Secondo i centri di ricerca che ogni anno analizzano i dati delle temperature globali, ha proseguito, «il 2014 è stato l’anno più caldo da quando esistono misurazioni delle temperature dell’atmosfera che permettono di ricostruire la medie globale, circa 150 anni. I 10 anni più caldi di sempre, con l’eccezione del 1998 sono tutti stati registrati dopo il 2000».
Quanto all’Italia, il riscaldamento è stato più evidente nell’ultimo anno. «È normale, si legge nella nota, che in un territorio più piccolo la variabilità sia più elevata e quindi ci siano massimi di temperatura più elevati, ma la tendenza del riscaldamento globale per l’Italia è una volta e mezzo quella delle media delle terre emerse e il doppio di quella di tutto il pianeta, mari compresi».
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