I monaci buddisti giapponesi investono sugli Esg

19 Gen 2021
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I parametri Esg si collocano come alternativa perseguibile per gli investimenti di diversi organi religiosi. La scorsa settimana Bloomberg ha riportato l’iniziati di un tempio buddista zen della capitale giapponese, Tokuunin, che ha sottoscritto social bond con scandenza a 40 anni emessi dall’Università di Tokyo. Il gruppo di monaci ha investito con l’obiettivo di mettere da parte denaro per le riparazioni e la manutenzione degli edifici nei prossimi decenni. E non è il solo.

Nomura Securities Co. ha scoperto che sempre più templi buddisti e santuari scintoisti sono interessati ad acquistare obbligazioni ambientali, sociali e di governance. Come riportato dalla rassegna sostenibile di questa settimana (Et.Observer/ 243) si tratta di un altro riflesso del boom degli investimenti sostenibili in Giappone che, nel 2020, ha visto un balzo del 68% delle vendite di titoli Esg, a un ammontare record di 21 miliardi di dollari, in linea con l’aumento della domanda di questo tipo di investimento in tutto il mondo.

Lo stesso Vaticano il mese scorso ha annunciato il lancio del Council for Inclusive Capitalism With The Vatican, una nuova alleanza di leader globali con l’obiettivo di creare “un sistema economico più equo e sostenibile”.

Anche le organizzazioni religiose giapponesi sono spinte ad aumentare gli investimenti perché il calo della popolazione nel Paese sta riducendo il numero dei seguaci che possono “sovvenzionare” i templi e i luoghi di culto. L’appartenenza a gruppi religiosi è scesa di circa il 12% nel decennio fino al 2019, secondo i dati del governo.

 

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