I Gen Z affondano il lusso: primo calo dal 2008

14 Nov 2024
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«Il mercato dei beni di lusso personali registra il primo rallentamento dalla Grande Recessione (del 2008, ndr), escluso il periodo del Covid, con i consumatori che riducono i propri acquisti discrezionali». Lo scrive Bain & Company nell’ultimo report sul lusso realizzato con Fondazione Altagamma. La spesa globale per il lusso nel 2024, spiega lo studio, è destinata a raggiungere 1.500 miliardi di euro nel 2024, mantenendosi sostanzialmente stabile rispetto all’anno precedente. Si prevede infatti una crescita stimata compresa tra il -1% e +1% anno. Invece, il lusso “personale”, quindi con una maggiore incidenza della scelta discrezionale, ha registrato un calo stimato del 2% rispetto all’anno precedente, tenendo conto dei tassi di cambio correnti.

Insomma, anche il settore più resiliente dell’economia, passato indenne attraverso i rallentamenti congiunturali degli ultimi 15 anni, sembra cedere il passo in una modalità che non si registrava dalla grande crisi del 2008. Si tratta di un segnale di cambiamento profondo nella struttura e nelle abitudini sociali.

Questa contrazione, scrive sempre Bain, è maggiormente rilevante per la Generazione Z, la cui “advocacy” verso i brand del lusso continua a diminuire. Una situazione che ha portato a una riduzione della base clienti del lusso di circa 50 milioni negli ultimi due anni. Allo stesso tempo, i consumatori più alto-spendenti stanno continuando ad aumentare la loro rilevanza nel settore, sebbene inizino a percepire una minore esclusività.

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