I firmatari del Pcaf sono a rischio greenwashing
Nessuno dei firmatari della Partnership on Carbon Accounting Financials (Pcaf) è pienamente allineato con gli standard dell’organismo, esponendo l’iniziativa a rischi di marketing fuorviante. Lo rivela un’analisi del think tank 2 Degrees Investing Initiative.
Come anticipato dalla rassegna sostenibile di questa settimana (OB/ 304 “I firmatari della Pcaf non sono allineati ai suoi standard”), l’organizzazione ha valutato i report di 70 firmatari pubblicati sul sito della Pcaf per stabilire quanti aderiscono ai requisiti di disclosure della Partnership.
In particolare, la ricerca si concentra sull’obbligo per i firmatari di sviluppare policy di re-baselining che spiegano come ricalcolare di anno in anno le loro emissioni di base per tenere conto di cambiamenti significativi nei portafogli ed evitare che gli investitori si prendano il merito della riduzione di carbonio che risulta dalla riponderazione di un portafoglio invece che dalla decarbonizzazione delle sue partecipazioni.
Il think tank ha anche constatato che la maggior parte dei firmatari non rispetta le aspettative della Pcaf sulla quantità del portafoglio da includere nelle disclosure.
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