I criteri Esg contro “l’oro insanguinato” mettono a rischio i piccoli minatori
Le nuove regole globali contro “l’oro insanguinato”, ossia frutto di violazione di diritti di vario genere, sono state pensate per garantire sicurezza sul lavoro a molti dei più vulnerabili minatori d’oro in giro per il mondo. Eppure – scrive l’agenzia Bloomberg – la nuova versione del Responsible Gold Guidance program, lanciato nel 2012 dalla London Bullion Market Association (Lbma), potrebbe di fatto mettere a rischio il loro sostentamento.
Il programma della Lbma è obbligatorio per tutte le raffinerie accreditate, che sono anche sottoposte a audit e alle quali sono richiesti report pubblici. E una vittoria importante, stando ai proclami fatti, sarebbe stata ottenuta nella Repubblica Democratica del Congo.
Dal 1° gennaio la Lbma utilizzerà le nuove linee guida per introdurre standard Esg in questo settore. Ebbene, secondo l’analisi dell’agenzia di stampa, queste nuove disposizioni dovranno essere applicate allo stesso modo dalle raffinerie dei grandi produttori, quanto dai più piccoli. E saranno questi ultimi – che peraltro forniscono circa il 20% dei lingotti nel mondo – a non avere in molti casi la possibilità di rispettare le nuove norme e, quindi, di conseguenza, a rischio di perdere un’importante fonte di reddito per sé e per le proprie famiglie.
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