Nei primi 45 giorni, 86 enti hanno attivato il proprio profilo su www.whistleblowing.it e 13 hanno già pubblicato il link al portale di segnalazione, così da avere gratuitamente un proprio canale ufficiale che offre a dipendenti e collaboratori la possibilità di segnalare in sicurezza. Sono i risultati diffusi nei giorni scorsi da Transparency International Italia che, a ottobre 2018, ha lanciato, insieme al Centro Hermes per la Trasparenza e i Diritti Umani Digitali, il progetto WhistleblowingPA. L’iniziativa intende favorire la diffusione di procedure complete per il whistleblowing mettendo a disposizione di tutte le amministrazioni pubbliche, gratuitamente, una piattaforma informatica dedicata per le segnalazioni come richiesto dalla nuova normativa.
La comunicazione dei dati è arrivata a un anno dall’approvazione (il 15 novembre 2017) della legge sul whistleblowing da parte del Parlamento italiano, norma che ha introdotto maggiori tutele per coloro che decidono di segnalare illeciti o irregolarità sul posto di lavoro.
I primi dati disponibili, spiega una nota di Transparency, evidenziano una crescita della diffusione dello strumento del whistleblowing. I dati di Alac, la piattaforma informatica messa a disposizione da Transparency International Italia per i cittadini che vogliono segnalare un caso di corruzione, ci dicono che nei primi dieci mesi del 2018 sono già 138 le segnalazioni ricevute.
Tra i punti dolenti, la ricerca “L’Anticorruzione nei Comuni italiani” recentemente pubblicata da Transparency International Italia, rivela che il 94% dei 115 Comuni capoluogo di provincia analizzati, ha provveduto ad adottare una procedura specifica per ricevere le segnalazioni dei propri dipendenti. Tuttavia, solo il 40% degli enti locali considerati utilizza un sistema informativo per ricevere le segnalazioni; gli altri enti usano ancora canali meno evoluti. Da qui il lancio della piattaforma www.whistleblowing.it.
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