Hera presenta piano al 2025, con focus su “valore condiviso”
Il Gruppo Hera ha approvato ieri il piano industriale al 2025. Il documento strategico quinquennale, si legge in una nota, «vede in rialzo tutti i principali target e prevede investimenti per oltre 3,8 miliardi, con un’ampia serie di interventi per la transizione energetica, l’economia circolare e l’evoluzione tecnologica, in piena coerenza con le policy nazionali e europee e gli obiettivi dell’Agenda 2030, che già da tempo orientano le strategie della multiutility».
Queste le principali evidenze:
- Margine operativo lordo al 2025: 1,4 miliardi (+277 milioni rispetto al 2020)
- Investimenti industriali e finanziari complessivi per oltre 3,8 miliardi
- Debito netto/MOL a 2,8x nel 2025
- Dividendo in ulteriore crescita fino a 14,5 centesimi per azione nel 2025 (+32% rispetto all’ultimo dividendo pagato)
- Obiettivo di 4,5 milioni di clienti energy al 2025
- Valore condiviso a 780 milioni al 2025 (circa il 55% del totale)
- Revisione al rialzo di tutti i target quinquennali operativi e ESG
In particolare, il piano dedica un approfondimento specifico a sostenibilità e valore condiviso. «La sostenibilità – riporta la nota – si conferma uno degli assi portanti delle strategie di crescita del Gruppo, perfettamente integrata e trasversale a tutti gli ambiti in cui opera, con una crescente attenzione alla creazione di valore per gli stakeholder come testimoniato anche dalla recente introduzione del concetto di corporate purpose nello Statuto Sociale. Lo stesso margine operativo lordo a “valore condiviso”, rendicontato dal 2016 e riferito alle attività di business che rispondono anche agli obiettivi di sostenibilità dell’Agenda Onu, è aumentato costantemente negli anni, e si prevede che raggiungerà nel 2025 circa il 55% del totale, pari a 780 milioni, per arrivare al 70% nel 2030, lungo un percorso lineare che genera benefici concreti per i territori e le comunità servite, in parallelo con lo sviluppo dell’azienda. Le best practice del Gruppo Hera nelle dimensioni Esg, d’altronde, sono riconosciute da tempo sia a livello nazionale che internazionale, basti ricordare il primo posto assoluto nell’Integrated Governance Index 2021, che misura l’integrazione della sostenibilità nelle strategie delle aziende, e l’inclusione come leader nel proprio settore (Multi-Utility & Water), per il secondo anno consecutivo, nel Dow Jones Sustainability Index, World e Europe, uno dei più autorevoli indici borsistici mondiali di valutazione della responsabilità sociale».
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