Hera è la seconda realtà italiana, dopo Intesa Sanpaolo, a entrare nel programma CE100 della Fondazione Ellen MacArthur. L’ingresso è avvenuto lo scorso 12 ottobre. L’intento del CE100 è favorire la conoscenza dei temi legati all’economia circolare, lo scambio di esperienze, l’avvio di progetti in partnership e collaborazioni nel campo della ricerca e sviluppo.
A risultare qualificanti per l’ingresso di Hera nel programma, si legge in una nota del gruppo, sono stati il significativo anticipo nel raggiungimento degli obiettivi fissati dall’Ue per l’economia circolare nei territori serviti dal Gruppo, l’impegno in termini di efficienza energetica con il target di riduzione del 5% dei propri consumi al 2020 e l’utilizzo di sola energia elettrica rinnovabile già dal 2017 per tutte le attività gestite in Emilia-Romagna. Inoltre, Hera ha messo sul tavolo il progetto per la produzione di biometano a Sant’Agata Bolognese e la significativa presenza nella filiera del recupero del rifiuto organico attraverso i biodigestori, ma anche l’ingresso nel settore del riciclo della plastica con la recente acquisizione di Aliplast, oltre ai numerosi progetti di educazione ambientale nelle scuole e alle iniziative per la riduzione dei rifiuti attraverso il riuso (Scart, Cambia il finale, Ciboamico, Farmacoamico tra le altre).
La società, appunto, diventa così la seconda realtà italiana a completare il percorso di inserimento nel programma e l’unica presenza industriale del Paese.
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