Greenpeace Europa scrive ai vertici della Commissione europea per chiedere che le politiche di riforestazione non vengano ammesse come compensazione per le emissioni di gas serra nei settori dell’agricoltura, dell’energia, dei trasporti, dell’edilizia e dell’industria.
Come rivelato da dichiarazioni fatte negli ultimi mesi, il dipartimento della Commissione per l’azione climatica sta considerando l’inclusione della riforestazione fra i “crediti” scambiabili all’interno del sistema di scambio delle quote di emissione (Ets), in vista della definizione dei nuovi obiettivi Ue per il contrasto ai cambiamenti climatici e della revisione del Regolamento europeo sull’uso del suolo e la silvicultura.
Un cambio di approccio storico da parte della Commissione, dal momento che 15 anni fa, come ricorda Greenpeace, era stato deciso di tenere le foreste al di fuori del sistema Ets a livello europeo, per via delle evidenze scientifiche in merito alla limitata e sempre più debole capacità delle foreste di assorbire la Co2 nell’atmosfera (i cosiddetti “pozzi di assorbimento” forestali) in misura adeguata a compensare le emissioni derivanti dalle attività produttive.
I dati sull’impatto delle riforestazioni non sono cambiati: al contrario gli studi più recenti rivelano che le foreste stiamo rapidamente perdendo capacità di assorbimento del diossido di carbonio. Per questo, come evidenzia Greenpeace, la pratica delle riforestazioni non può essere utilizzata come “credito” per compensare le emissioni inquinanti.
Adesso gli esperti della Commissione sembrano orientati a dare piena legittimazione allo strumento della compensazione forestale, come richiesto da tempo dai grandi gruppi industriali dell’Ue. Includere le foreste nel mercato delle quote di emissione significherebbe, secondo Greenpeace, aprire le porte a strategie di greenwashing da parte delle grandi aziende inquinanti, i cui costi per le riforestazioni sarebbero in ogni caso minori di quelli necessari a riconvertire i propri sistemi produttivi per ridurre le emissioni inquinanti.
Per questo Greenpeace chiede alla Commissione di invertire la rotta, stabilendo nuovi target di riduzione diversi per le emissioni inquinanti dall’industria e per la rimozione della Co2 attraverso la riforestazione, scongiurando ogni inclusione delle foreste nel sistema di scambio delle quote di emissioni.
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