Greenpeace presenta “Tre sfumature di Green(washing)”
Le più grandi aziende del petrolio, del gas, e dei settori dell’automotive e dell’aviazione in Europa utilizzano i loro canali social per promuovere falsi impegni green e distrarre l’attenzione del pubblico dalla crisi climatica. È quanto emerge, si legge in una nota, dal nuovo studio dell’Università di Harvard commissionato da Greenpeace Olanda “Tre sfumature di green(washing)”, che analizza più di 2.300 post delle principali compagnie europee del settore fossile su Twitter, Instagram, Facebook, TikTok e YouTube.
Lo studio, prosegue la nota, mostra come solo pochissimi post facciano esplicito riferimento alla crisi climatica, mentre due terzi dei post analizzati (il 67%) sono stati classificati come greenwashing dai ricercatori di Harvard. Un post su cinque si serve di temi come lo sport, la moda o cause sociali di varia natura per distogliere l’attenzione del pubblico dalle responsabilità climatiche delle aziende. Il settore automobilistico è il più attivo nella comunicazione sui social, ma appena un annuncio su cinque pubblicizza un prodotto, tutti gli altri servono solo a dare un tocco di verde al brand aziendale.
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