Un gruppo di più di 130 investitori, in rappresentanza di oltre 685 miliardi di dollari di asset in gestione, ha fatto appello alle banche che stanno finanziando l’oleodotto Dakota Access Pipeline affinché sostengano la richiesta della tribù Sioux di Standing Rock di rivedere il tracciato della struttura per farla passare lontano dal territorio dei “nativi d’America”.
Secondo quanto riportato dall’agenzia Bloomberg, il Boston Common Asset Management è stato il leader nella preparazione della lettera pubblicata il 17 febbraio scorso, con il sostegno da parte di Storebrand Asset Management, Calvert Research and Management, First Peoples Worldwide, Calpers e il New York City Comptroller.
«Le banche che hanno legami con il finanziamento del controverso oleodotto – scrive ancora Bloomberg – potrebbero affrontare rischi reputazionali e finanziari, compresi boicottaggi da parte dei consumatori».
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