Grande distribuzione organizzata e sostenibilità, il report di Accenture
Il tema della sostenibilità è cruciale per le aziende della grande distribuzione organizzata (Gdo), che stanno superando il vecchio approccio del greenwashing a favore di interventi più solidi e strutturati, tuttavia, ci sono ancora incertezze nell’allocare un budget chiaro a inizio anno e nel definire kpi misurabili. Questo è il dato che emerge dalla ricerca “Gli approcci alla sostenibilità della Gdo italiana” condotta da Accenture insieme a Jeme, Junior Enterprise dell’Università Bocconi.
Lo studio è stato strutturata in due parti:
- una ricerca per contestualizzare la tematica tramite un’analisi del settore, dei maggiori trend, del contesto normativo, della filiera e un focus sul packaging;
- e il coinvolgimento diretto delle aziende, tramite questionari e interviste di approfondimento, condotte tra marzo e aprile 2020, per raccogliere i dati necessari a comprendere gli approcci alla sostenibilità e il grado di maturità della Gdo italiana.
La ricerca ha coinvolto un panel di aziende rappresentativo delle diverse tipologie di organizzazioni, che insieme rappresentano più del 60% del mercato della Gdo in Italia. L’indagine ha preso in esame sei aree: le aree di azione e driver o barriere per il cambiamento, l’organizzazione interna e i processi, il parco fornitori, l’efficienza nell’uso delle risorse, lo spreco alimentare e la comunicazione e le iniziative per il consumatore.
Dai dati raccolti emergono segnali positivi, ma manca ancora un approccio di sistema. La comunicazione risulta essere l’area più sviluppata, mentre l’aspetto più critico riguarda i sistemi di misurazione ancora acerbi. Inoltre, viene rilevata la necessità di trovare forme di incentivi innovativi e scalabili per favorire i comportamenti sostenibili dei consumatori.
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