Governance e meritocrazia, i segreti anticrisi delle aziende familiari
Si parlerà di “La sorprendente resilienza delle aziende familiari”, il prossimo 4 marzo, alle ore 17.00 presso l’Aula Magna dell’Università Bocconi in via Gobbi 5. Questo modello di proprietà mitiga la principale debolezza delle tradizionali public company, che consiste nella prospettiva di breve termine propria di azionisti e manager. Le aziende familiari hanno tutte le potenzialità per crescere e raggiungere ambiziosi obiettivi economici, a condizione di rispettare alcune condizioni: la disponibilità della proprietà a fornire un capitale finanziario “paziente”, una governance professionale e organizzata, la scelta di leader e manager attraverso criteri meritocratici, una struttura organizzativa chiara, una cultura aziendale basata su valori condivisi.
Per dare un’idea della resilienza delle aziende familiari alla crisi The Economist evidenzia come «la percentuale delle Fortune Global 500 classificabili come aziende familiari sia passata dal 15% del 2005 al 19% odierno». Questo incremento è strettamente correlato al boom delle economie dei Paesi emergenti come Cina, India, Brasile e Corea del Sud, dove le grandi aziende sono spesso di matrice familiare. Ma è importante ricordare che anche il 15% delle aziende del Nordamerica è a conduzione familiare, così come lo era 10 anni fa. Guardando all’Europa, il 40% delle 300 maggiori aziende italiane è di natura familiare. E una proporzione simile è riscontrabile anche in Francia, Germania, Spagna e Svezia.
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