Fossil fuel, serve un cambio di rotta dei finanziamenti
La crisi Covid-19 ha comportato, tra le altre conseguenze, un taglio del 9% dei finanziamenti alle aziende attive nei combustibili fossili. Tuttavia, i livelli di prestiti sono rimasti comunque superiori a quelli del 2016, anno successivo all’Accordo di Parigi. Come riportato nella Rassegna stampa aumentata ESG/253, a rilevare il costante flusso finanziario (seppur in flessione) in direzione del fossil fuel è il report “Banking on Climate Chaos” di Rainforest Action Network, Reclaim Finance, Oil Change International e altre Ong. Lo studio ha coinvolto 60 istituti di credito a livello mondiale che hanno concesso nel 2020 oltre 750 miliardi di dollari di finanziamenti a circa 2.300 aziende di combustibili fossili. Il calo, come detto, è del 9% rispetto agli 824 miliardi di dollari del 2019, ma segue cinque anni di aumenti annui compresi tra il 4,4 e il 5,5 per cento. «Nonostante questo calo significativo dal 2019 al 2020, la tendenza generale degli ultimi cinque anni va definitivamente nella direzione sbagliata», si legge nel report. «Dobbiamo andare avanti verso un mondo in cui, anche senza una pandemia, la produzione di combustibili fossili diminuisce quasi altrettanto rapidamente ogni anno per il prossimo decennio (come ha fatto nel 2020) ma questa volta in modo gestito».
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