Fondi Ue? Si decide anche sulla base del progresso sociale

16 Apr 2015
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Il progresso sociale diventa un indicatore chiave per le scelte economiche della Commissione europea. Il direttore generale per la Politica regionale e urbana,  il tedesco Walter Deffa, ha deciso di usare il Social Progress Index (Spi) come strumento chiave per decidere come allocare 63, 4 miliardi di euro alle regioni più povere dell’Unione europea.

L’indice, elaborato dal professor Michael Porter nel 2013, permette di valutare quanto il successo economico si traduca in progresso sociale attraverso 52 indicatori che spaziano dalla sanità all’housing, dalla sostenibilità dell’ecosistema alla libertà dalle discriminazioni.

Piuttosto che cercare di mischiare metriche economiche con metriche sociali, il motivo per cui secondo Porter i passati indici hanno fallito, l’indice Spi prende in considerazione solo le considerazioni sociali ed ambientali conferendo loro in questo modo autorevolezza e rendendole confrontabili con le tradizionali misure economiche.

L’utilizzo dell’indice Spi si sta diffondendo sia a livello nazionale sia locale in più di quaranta Paesi, come per esempio in Paraguay e a Detroit in Usa. Così come sta guadagnando consensi anche a livello aziendale: il Guardian riporta che la multinazionale Coca-cola e Natura, la più grande società di cosmesi brasiliana, diffonderanno presto il loro personale indice Spi che guiderà i loro investimenti sociali in Brasile.

 

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