Nuovi vincoli di climate-related disclosures

Fondi pensione, in Uk obbligo di Tcfd

17 Giu 2021
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Il Regno Unito intensifica i propri sforzi per la finanza green prospettando nuovi obblighi di trasparenza per gli enti previdenziali britannici, con la proposta di una nuova normativa che sarà discussa in parlamento nei prossimi mesi

Il governo di Boris Johnson promuove un progetto legislativo per introdurre specifici requisiti di trasparenza sui rischi legati ai cambiamenti climatici per i fondi pensione. Come riportato nella Rassegna stampa aumentata ESG/ 263, nella proposta resa pubblica dal Dipartimento per il lavoro e le pensioni del governo britannico, i requisiti informativi Esg per i fondi pensione dovranno essere allineati allo standard stabilito dalla Taskforce on Climate-related Financial Disclosures (Tcfd).

Con questa riforma, il Regno Unito emerge come la prima economia avanzata a introdurre una normativa ad hoc per la disclosure Esg dei fondi pensione e i loro rischi fisici e di transizione derivanti dai cambiamenti climatici.

COSA PREVEDE LA PROPOSTA?

I gestori dei fondi pensione britannici dovranno rispettare i requisiti di governance tracciati dalle 11 raccomandazioni della Tcfd sulla definizione e gestione dei rischi legati al clima, comunicando nei loro rapporti in che modo le abbiano implementate. Nell’applicare queste ultime, i fondi pensione potranno basarsi su una guida statutaria contenente misure dettagliate per allineare la reportistica secondo le indicazioni della Tcfd. I fondi pensione che decidessero di discostarsi dalle linee guida statutarie avranno la possibilità di illustrare al regolatore pubblico le ragioni di tali divergenze, che dovranno essere illustrate nel rapporto sulla gestione dei rischi climatici.

La normativa richiede quindi ai manager dei fondi pensione di svolgere analisi di scenario, di reperire dati, di sviluppare metriche e condurre valutazione delle proprie performance sui rischi finanziario derivanti da eventi e mutamenti climatici futuri sulla base di alcuni target specifici. Anche su insistenza dell’industria finanziaria britannica nel corso delle consultazioni, la proposta prevede che i gestori di schemi pensionistici debbano rispettare questi obblighi «nella misura in cui siano nelle condizioni di farlo». Questo, chiarisce il governo nella nota esplicativa, significa «prendere tutte le misure che siano ragionevoli e commisurate rispetto alle particolari circostanze, tenendo conto dei costi effettivi o probabili che graveranno sui fondi e della tempistica necessaria ai gestori o il personale che agisca per suo conto». Una clausola questa, che consente quindi margini, anche potenzialmente ampi, di flessibilità da parte delle autorità di supervisione nei confronti dei fondi pensione.

Nelle loro relazioni annuali, i fiduciari dei fondi pensione devono descrivere nel dettaglio il sistema di governance e monitoraggio adottato nell’analisi e gestione dei rischi legati ai mutamenti climatici, rendicontando impatto e progressi in merito all’attenuazione di tali rischi. I gestori dovranno esporre allo stesso modo l’impatto dei rischi e opportunità legati al clima che si prevede nel breve, medio e lungo termine per le strategie di investimento e finanziamento del fondo pensione, chiarendo gli strumenti e modalità di previsione di tali impatti.

Ai manager verrà inoltre chiesto di selezionare e calcolare indicatori specifici sui livelli di emissione derivanti dalle attività finanziarie dei fondi pensionistici, sia in termini assoluti (considerando le emissioni Scope 1, 2 e 3) che di intensità relativa rispetto al quadro degli asset complessivi gestiti. Simili metriche saranno il riferimento per la definizione di target non vincolanti, attraverso cui i gestori dovranno misurare la loro performance in materia di sostenibilità ambientale su base annuale, riportandone i risultati nella relazione annuale.

In merito agli obblighi di disclosure proposti dal governo, si richiede che il rapporto annuale sui rischi climatici sia reso disponibile e accessibile gratuitamente nel sito Internet dei fondi pensione, e che sia controfirmato dal presidente dei fiduciari del fondo. Il rapporto sulla sostenibilità deve essere citato con un rinvio chiaro contenuto nel rapport annuale complessivo del fondo, dandone tempestiva comunicazione a tutti i partecipanti.

LE TEMPISTICHE

La normativa si rivolgerà inizialmente ai fondi pensione con un portafoglio superiore a 5 miliardi di sterline, e dal 2023 si applicherà a quelli con un capitale gestito superiore a 1 miliardo di sterline. Il ministro britannico per le pensioni, Guy Opperman, ha dichiarato: «La regolamentazione che abbiamo presentato è senza precedenti a livello globale e assicurerà che i rischi dei fondi pensione risultino evidenti, in piena trasparenza».

Giuseppe Montalbano

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