Analisi di Morningstar Sustainalytics

Fondi climatici, 2024 primo anno di deflussi

3 Dic 2024
Notizie ESG Market Commenta Invia ad un amico
L'indagine evidenzia che, per la prima volta, la raccolta globale annuale dei fondi focalizzati sul clima chiuderà con ogni probabilità in territorio negativo. Il patrimonio in gestione è aumentato del 6%, mentre il numero di nuovi fondi lanciati anno su anno è in costante calo

Il 2024 non sarà certo un anno da ricordare per i fondi climatici globali che, per la prima volta, registreranno deflussi importanti in quasi tutte le categorie di fondi, con riscatti tra gennaio e settembre di oltre 25 miliardi di dollari. Anche in termini di offerta prodotti, sembra ormai passata la “moda” di questi asset, tanto che il numero di nuovi fondi è in costante calo.

«Poiché le conseguenze del cambiamento climatico diventano sempre più visibili e costose, può essere sorprendente assistere a deflussi dalle strategie progettate per aiutare gli investitori a considerare il clima nei loro portafogli di investimento. Tuttavia, gli investitori possono considerare questo fenomeno come un fattore di rischio o come un’opportunità – ha commentato Hortense Bioy, Head of Sustainable Investing Research di Morningstar Sustainalytics -. Diversi fattori hanno contribuito a questa tendenza, tra cui l’elevato livello dei tassi d’interesse, l’incertezza del contesto politico e normativo, nonché i timori di greenwashing e il sentimento anti-Esg. Resta da vedere se questi venti contrari si attenueranno o continueranno nel 2025 e oltre».

Questi dati emergono dall’ultima edizione del report di Morningstar Sustainalytics Investing in Times of Climate Change, che analizza il panorama dei fondi climatici globali nel 2024 (dati al 30 settembre). Oggetto di indagine sono i fondi globali legati al clima che fanno riferimento a cinque diverse categorie per un totale di 1.600 fondi: Low Carbon, Climate Transition (fondi che selezionano società che considerano il cambiamento climatico nella loro strategia aziendale e che sono meglio preparate alla transizione verso un’economia a basse emissioni di carbonio), Green Bond, Climate Solutions (fondi che investono in società che contribuiscono alla transizione verso un’economia a basse emissioni di carbonio attraverso i loro prodotti e servizi fornendo soluzioni per la mitigazione e l’adattamento ai cambiamenti climatici) e Clean Energy/Tech.

IL PATRIMONIO DEI FONDI LEGATI AL CLIMA

Il patrimonio globale in fondi comuni e Etf con un mandato legato al clima è aumentato del 6% nei primi nove mesi del 2024, raggiungendo i 572 miliardi di dollari. L’85% di questi asset fa riferimento all’Europa, mentre Cina e gli Stati Uniti presentano quote di mercato quote di mercato rispettivamente del 6% e del 5 per cento.

Come evidenziato nel report, in termini di categoria i Climate Transition Fund sono quelli che mantengono ancora la fetta maggiore di asset e, con una crescita del 14% nel 2024, rappresentano un patrimonio di quasi 238 miliardi di dollari a livello globale. Gli asset delle strategie Low Carbon sono aumentati del 18%, raggiungendo i 125 miliardi di dollari. Per contro, i Climate Solutions fund sono diminuiti del 4,2% con un patrimonio pari a 123 miliardi di dollari, ma il dato peggiore di tutti è quello che riguarda i fondi Clean Energy/Tech, il cui patrimonio si è ridotto del 17% (48 miliardi di dollari).

LA RACCOLTA

In termini di flussi, stando ai numeri attuali, il 2024 sarà il primo anno di deflussi per climate fund (a livello globale): i riscatti hanno raggiunto quasi 24 miliardi di dollari nei primi nove mesi del 2024, in particolar modo a subire i maggiori deflussi sono stati i fondi Climate Solutions e Clean Energy/Tech (con riscatti rispettivamente pari a 15 e 10,3 miliardi di dollari), ai quali si aggiungono, per la prima volta, i deflussi subiti dai fondi Climate Transition (530 milioni di dollari di deflussi). Questi numeri sono in netto contrasto con i 345 miliardi di dollari di afflussi complessivi degli ultimi quattro anni.

Le uniche due categorie che registrano flussi positivi sono i fondi Green Bond (1,7 miliardi di dollari) e i fondi Low Carbon (260 milioni di dollari).

Oltre alla scarsa performance dei titoli green energy, secondo gli esperti di Morningstar tra i fattori che probabilmente hanno inciso sull’investimento in fondi climatici vi sono i timori di greenwashing, le incertezze normative e il sentiment anti-Esg.

IL NUMERO DI FONDI

Nel 2024 sono stati lanciati 69 nuovi fondi climatici spinti dalla domanda degli investitori e dagli impegni net zero degli asset manager: si tratta in particolar modo di fondi climate transition e climate solution.

Tuttavia rispetto agli anni precedenti, il numero di lanci è sceso significativamente, e per il terzo anno consecutivo tende a diminuire (erano circa 300 nel 2022 e circa 200 nel 2023). Questo aspetto indica molto probabilmente una normalizzazione dell’attività di sviluppo di prodotti legati al clima.

Complessivamente, il numero di fondi comuni ed Etf con un mandato legato al clima si avvicina a 1.600 (dato a settembre 2024). Queste strategie fanno riferimento in particolare alla componente azionaria (81,5%), mentre la componente obbligazionaria riguarda il 14,3% del campione.

Noemi Primini

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