Ci vogliono «nuove regole per arginare la speculazione e per chiudere il casinò finanziario», ma bisogna anche dire «stop alla demonizzazione degli investimenti e della spesa pubblica» e dare «sostegno alla finanza etica che favorisce lo sviluppo sostenibile e l’economia solidale».
Sono questi i punti principali di un documento elaborato dalla fondazione Finanza etica (gruppo Banca etica) in occasione dei 60 anni dall’inizio del processo di integrazione europea.
La fondazione Finanza etica è tra gli aderenti a “La Nostra Europa”, una coalizione di associazioni, movimenti e organizzazioni nata per cambiare rotta all’Europa delle diseguaglianze, dell’insicurezza sociale, dei muri e delle spinte nazionaliste, e per promuovere un’Europa unita, democratica e solidale.
Il punto di partenza delle riflessioni è questo: «Si strangola la finanza pubblica, ma la Bce inonda i mercati di denaro tramite il Quantitative Easing con effetti paradossali: ci sono talmente tanti soldi che i titoli di stato sono ormai a rendimento negativo, ma agli stati è proibito indebitarsi anche per investimenti a lungo termine, per una riconversione ecologica dell’economia o per ricerca e formazione. Ma né credito né economia ripartono».
Da qui la fondazione ha sviluppato le sue proposte, che vanno dal «promuovere la finanza etica in Europa» alla dichiarata necessità di «un’azione di contro-lobby come quella di Finance Watch su scala europea», giusto per citare due punti. Il paper completo è disponibile sul sito della fondazione Finanza etica.
banca popolare eticafinance watchfondazione Finanza eticaLa nostra Europa