Fmi: «Contro il cambiamento climatico servono le Banche Centrali»
Il Fondo Monetario Internazionale ha pubblicato, lo scorso 4 settembre, una rassegna della letteratura scientifica sul ruolo delle politiche macroeconomiche nella lotta ai cambiamenti climatici (“Macroeconomic and Financial Policies for Climate Change Mitigation: A Review of the Literature”). Lo studio dell’Fmi suggerisce che, sebbene le politiche fiscali siano le più diffuse, queste ultime devono essere integrate da policy finanziarie e strumenti di politica monetaria.
«La nostra rassegna degli studi accademici – si legge sul blog del Fondo – suggerisce che al momento non vi sono incentivi sufficienti per incoraggiare gli investimenti green». Allo stesso tempo, gli investimenti continuano a riversarsi in attività ad alta intensità di carbonio. La decarbonizzazione dell’economia richiede quindi una trasformazione nella struttura delle attività finanziarie: trasformazione che, secondo gli studi, è ostacolata da diverse carenze nel funzionamento dei mercati. Per questo motivo, le politiche finanziarie e monetarie possono svolgere un ruolo chiave, poiché influenzano direttamente il comportamento dei mercati finanziari.
Per quanto riguarda la politica monetaria, gli esempi presentati dall’Fmi includono «valutazioni del rischio climatico da parte delle banche centrali», e la garanzia che i rischi climatici si riflettano adeguatamente nei collateral frameworks e nei portafogli delle Bc. Per quanto riguarda la politica finanziaria, gli strumenti comprendono «riserve, requisiti patrimoniali e di liquidità, loan-to-value ratio, limiti alla crescita del credito, stress test legati al clima, requisiti di informativa e diffusione dei dati finanziari per migliorare le valutazioni del rischio climatico, riforme del governo societario e una migliore categorizzazione delle risorse ecologiche mediante lo sviluppo di una tassonomia standardizzata».
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